Buon pomeriggio Presidente Macalli, la scelta del Casms può essere vista come una sconfitta del mondo del calcio?
"Salve, io non userei questo termine, ma parlerei più di vittoria dei delinquenti a scapito della brava gente. Io come rappresentante della Lega ho il compito di organizzare i match, di rappresentare i presidenti e le loro società. Se la Questura stabilisce il divieto noi non abbiamo la facoltà di opporci, o per dire meglio, se arrivano queste decisioni drastiche significa che non è possibile fare altrimenti. Bisogna che le società si attivino in tal senso, cioè identificare i propri facinorosi e farli sbattere in galera, altrimenti la situazione non si può migliorare".
Quindi per lei è giusto trasferire il derby fuori regione?
Un calcio senza barriere allora è impensabile in Italia?
"Dispiace dirlo, ma in alcune zone sarebbe d'impossibile attuazione. La società civile deve assolutamente cambiare se vogliamo attuare il modello inglese, siamo ben lontani da quegli standard".
Infine lei cosa risponde al patron della Nocerina, Giovanni Citarella, che s'è domandato come sia possibile far disputare, a porte aperte, tanti derby in Serie A e non una sfida come Nocerina-Paganese?
"E' una domanda che il presidente rossonero dovrebbe fare agli organi che hanno preso tale decisione, non alla Lega Pro. Noi prendiamo solo atto di un'emanazione che viene dagli organi di Pubblica Sicurezza che valutano la situazione ben consapevoli dei rischi. E' una decisione studiata e non campata in aria".
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