Di
 Barletta-Paganese 0-1, giocata questo pomeriggio al
 "Cosimo Puttilli"
 per il turno numero 11 del campionato di Prima Divisione Lega Pro, 
girone B, e decisa dal centro del campano Girardi, non ricorderemo il 
risultato negativo, la sconfitta numero 7 in campionato per i 
biancorossi, l'ennesima prestazione non al livello atteso di questo 
torneo irto di insidie per il Barletta; no, c'è anche un bel "flash" da 
conservare e tenere alto come esempio in questo calcio che di bei 
personaggi ormai è sempre più abituato a farne a meno. Parliamo 
dell'episodio che a fine partita ha visto come protagonista 
Fabrizio Romondini,
 l'ex del match: al triplice fischio del signor Pelagatti, in un 
impianto che ribolliva di rabbia e delusione per la sconfitta testè 
maturata, il 35enne centrocampista romano, 14 presenze e una rete con la
 maglia del Barletta da gennaio a giugno 2012, oggi alla Paganese, ha 
salutato con affetto tutti gli spettatori diversamente abili, e i loro 
accompagnatori, che avevano assistito da bordo campo alla partita sotto 
una pioggia insistente (resta tragicamente e malinconicamente difficile 
permetterne l'accesso in tribuna o gradinata in un impianto rimasto agli
 anni '80), poi si è recato davanti alla tribuna del "Cosimo Puttilli" 
per tributare un applauso dal sapore di ringraziamento al pubblico di 
fede barlettana, un tributo ricambiato da buona parte dei tifosi 
presenti.
Un piccolo gesto, di quelli che ti riconciliano con il calcio e la vita,
 quello di Romondini, uomo tanto lineare e geometrico in campo, quanto 
equilibrato e mai banale nella vita, nel pieno rispetto dell'adagio di 
Nereo Rocco, "nel campo come nella vita": appena 5 mesi quelli trascorsi
 dall'esperto regista in quel di Barletta, nei quali ha lasciato il 
segno, come gli applausi ricevuti in campo e gli abbracci con gli 
addetti ai lavori in Sala Stampa, dove si è presentato al cospetto dei 
microfoni, hanno successivamente testimoniato. In estate non era stato 
riconfermato, complici il ringiovanimento e la riduzione dei costi 
imposta da patron Tatò, che l'avevano portato sempre più lontano da 
Barletta, ma il piacere per la presenza di un personaggio positivo come 
lui- distintosi nel tempo fuori dal campo con la sua associazione 
benefica Italia Sport Onlus- all'ombra di Eraclio è stato rinnovato 
anche oggi.
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