Perugia e Paganese sembravano di categorie differenti. Organizzata,
attenta, tatticamente duttile, capace di chiudere tutti gli spazi la
squadra di Camplone. Evanescente, spaesata, impalpabile, praticamente
non pervenuta quella di Grassadonia. Il tecnico perugino ha definito
“la partita perfetta” quella disputata dai suoi ragazzi. E, in effetti,
il Perugia non ha sbagliato neanche una delle cose essenziali: spirito
di squadra, aiuto reciproco tra compagni, reparti vicini, ricerca
costante del gioco palla a terra, insistenza della manovra sulle fasce
(bene come sempre Politano, Fabinho molto attivo anche se non sempre
preciso) per servire Ciofani al centro. Ma, soprattutto,
un’organizzazione della fase difensiva che ha impedito alla Paganese
ogni iniziativa.
Venuti a Perugia per attaccare la difesa dei grifoni in profondità, i
paganesi si son trovati di fronte una formazione capace di cambiare
rapidamente il proprio assetto tattico quando doveva difendersi. Con
quattro dietro, cinque a centrocampo e il solo Ciofani alto, il Perugia
ha soffocato sul nascere le idee dei campani (che son sembrate poche e
confuse da subito) ogni volta che entravano in possesso di palla. Certo,
il gol di Ciofani dopo soli tre minuti ha scombinato i piani di
Grassadonia e messo la partita su un piano inclinato in discesa per i
biancorossi che, quando possono ripartire in velocità, hanno i mezzi
per essere micidiali. Ma, aldilà del gol iniziale, oggi il Grifo ha
fatto registrare un ulteriore passo avanti nel percorso tracciato dal
lavoro di Camplone. Mancano all’appello i due punti col Frosinone e il
pareggio buttato al vento a Prato, altrimenti il Perugia sarebbe già
rientrato in zona play off con un filotto di risultati che ne avrebbe
certificato la ripresa a tutto tondo.
Invece, al momento i ragazzi col Grifo sul petto, devono ancora
aspettare per chiamarsi fuori del tutto dal tunnel. Serve dare
continuità, soprattutto fuori casa, alle prestazioni, ai risultati, ad
una maggiore solidità difensiva di cui si son avuti segnali non solo
oggi. Serve acquisire maggiore sicurezza nei propri mezzi e non farsi
crollare il mondo addosso alla prima avversità.
Occorre, però, anche qualche elemento che puntelli meglio tecnicamente e
sul piano della personalità, la difesa e la mediana. Sarà questo
l’argomento che terrà banco nelle prossime settimane e chiamerà
all’opera il neo direttore sportivo Roberto Goretti.
La società e Camplone non dissimulano che il Perugia farà qualcosa sul
mercato in questa direzione. La chiara e confortante vittoria di oggi
aiuta a programmare scelte non dettate dall’emergenza. L’orientamento è
di non smantellare la rosa ma solo di ritoccarla miratamente con qualche
elemento di qualità e ampliarla quantitativamente in qualche ruolo più
scoperto. Il Perugia-squadra ha fatto capire che è tornato a crederci e
vuole giocarsi fino in fondo le credenziali da formazione fatta per
vincere che gli ha attribuito la critica. Il Perugia-società è chiamato
a operare per dare sostanza alle rinate prospettive di lotta al
vertice.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia