19.12.12

Qui Perugia. Camplone dimentica il risultato del Perugia col Prato: «Guardare il bicchiere mezzo pieno».

Dimenticare il risultato di Prato. Contarsi. Continuare a lavorare sul gioco. Contarsi di nuovo. E preparare la partita con la Paganese guardando sempre, solo, la metà piena del bicchiere. Scaletta biancorossa prenatalizia: «Con la speranza che l’anno nuovo porti a noi, e ai tifosi, qualcosa di davvero importante».
Le priorità di Andrea Camplone non potrebbero essere altre. L’infermeria è strapiena, gli infortuni hanno pesantemente condizionato la trasferta di domenica e certamente incideranno anche sul match di sabato prossimo. «Ma in Toscana il Grifo ha fatto il suo – dice Camplone -, nonostante gli infortuni di lungo corso e quelli imprevisti, dell’ultimo minuto, di Cacioli e di Martella (il primo in campo, comunque, a seguito di un’infiltrazione, ndr). Ha creato palle-gol, sei, e alla fine ha pagato dazio agli episodi». Il bicchiere mezzo pieno, appunto. Qualcuno contesta al tecnico la decisione di proseguire con il 4-3-3. Lui fa notare, con garbo e fermezza, che «i moduli vanno provati in allenamento prima di applicarli nel corso di una partita».
Niente difesa a tre, quindi, semplicemente perchè «è mancato il tempo materiale per testare i movimenti di una retroguardia con tre centrali. È vero, ci troviamo in emergenza, ma gli uomini per il 4-3-3 ci sono. Con quattro centrali nella linea difensiva pensavo di perdere qualità davanti, in fase di spinta, non certo in quella di contenimento, dove invece credevo di dormire sonni tranquilli». Niente fondamentalismi tattici, dunque, soltanto la consapevolezza che «con l’attuale modulo si possono sfruttare meglio e maggiormente le qualità dei singoli. Durante la mia carriera ho cambiato tanti moduli, non sono certo integralista da questo punto di vista».
La parte vuota del bicchiere però esiste. E sta tutto nella grinta che ai grifoni è mancata al Lungobisenzio. «Il Prato sapeva di essere più debole e ha fatto la sua partita: ha messo in campo tutto ciò che a noi è mancato. La cattiveria agonistica, innanzitutto. Il Perugia praticamente non ha commesso alcun fallo, mentre i toscani facevano – giustamente dal loro punto di vista, lascia intendere Camplone – sistematicamente fallo su Ciofani, interrompendo il nostro gioco. Il problema del Perugia è che in trasferta sembra perdere la propria identità».
Sei i giocatori in infermeria, che oggi non si sono potuti allenare. Clemente, naturalmente, che ieri è stato operato (ernia inguinale) e che tramite la sua pagina Facebook ha prontamente tranquillizzato i tifosi: «L’intervento è andato bene. Il capitano vi ringrazia per essergli vicino con frasi, foto e quant’altro». Quindi Anania, Di Tacchio, Martella, Cenciarelli e infine Fabinho (influenzato). Cacioli ha lavorato a parte: le sue condizioni, come del resto quelle di Martella, verranno verificate nei prossimi giorni, mentre Cenciarelli sarà sottoposto, domani, a un’ecografia di controllo.
Solidarietà per Noemi «La società AC Perugia calcio – infine – comunica che, in occasione della gara con la Paganese, sabato 22 dicembre alle ore 14,30, aderirà alla raccolta fondi per Noemi, una bimba perugina affetta da una malattia rara, la sindrome di Rett. Il 50% dell’incasso della partita sarà devoluto alla famiglia della piccola, per permetterle una cura al momento disponibile solo negli Usa. Si informa, inoltre, che durante la partita il Centro di Coordinamento dei Perugia Clubs, insieme alle ‘Army Girls’, si adopereranno per una raccolta di offerte da donare alla famiglia di Noemi».

Giovanni Baricca  - www.umbria24.it