18.2.13

La vedo cosí (di Carlo Vitiello).

Da paganese.it

18.02.2013 * Non importava come, era importante solo vincere, anche sfoderando la peggiore prestazione dell'anno.
Bisognava ritrovare, fiducia, serenità autostima e convinzione, si sono moltiplicati, invece, a dismisura, dubbi, perplessità, paure che questa involuzione inarrestabile sul piano del gioco e dei risultati possa determinare un letale azzeramento dei valori potenziali che la squadra possiede e conserva.
Sarebbe troppo facile da parte mia maramaldeggiare, assumendomi la paternità dell'individuazione dei limiti congeniti ma sopratutto dei limiti "indotti" da un'infelice e testarda individuazione ed utilizzazione delle vitali ed illimitate risorse di questo gruppo.
Quella di ieri contro i toscani non era partita facile sul piano psicologico e mentale ma le scelte iniziali hanno moltiplicato le paure amplificando un disagio tattico troppo evidente ed ampiamente prevedibile.
Il Prato schierava (e Grassadonia lo sapeva bene) un centrocampo a tre (Corvesi-Casini-Cavagna) col supporto, nella fase di non possesso, del trequartista Silva Reis, la Paganese schierava SOLO Lulli e Soligo con Ciarcià e Scarpa molto larghi sugli esterni, troppo isolati ed, inevitabilmente, poco assistiti.
La decisione di rinunciare a Romondini e preferirgli il più dinamico Lulli poteva avere anche una sua logica ma nello stesso tempo era ampiamente prevedibile una netta inferiorità numerica nella zona centrale del campo dove sempre, al di là degli episodi troppo spesso tirati in ballo dal tecnico, si decide l'esito di una gara.
Quando alla tensione ed all'ansia da prestazione si accoppia anche il disagio tattico sei inevitabilmente destinato a fallire qualsiasi obiettivo.
Richiamare in campo la mente Romondini è servita a poco, ha innalzato la qualità dei rari tentativi di offesa ma non ha annullato il disagio di una persistente assenza di equilibrio tattico.
Grassadonia difende le sue scelte e lo fa con fierezza e convinzione, in tanti al posto suo avrebbero forse pensato di rinunciare all'incarico ma lui, a ragione, lo considera un segnale di debolezza ed orgogliosamente vuole continuare un percorso, dal suo punto vista, fin'ora positivo e foriero di miglioramenti quando la squadra riuscirà ad essere più cinica e meno penalizzata da tanti episodi sfavorevoli.....
Da parte mia continuo a sostenere che potrebbe riuscirci SOLO se darà alla squadra una precisa e definitiva identità di gioco e nello stesso tempo produrre risultati che sono sempre conseguenza del valore dei singoli, di maturità tattica e senso di squadra.
Potrà riuscirci solo se adotterà un sistema di gioco che risponda a tre requisiti fondamentali: deve essere EQUILIBRATO, cioè tenere conto in qualsiasi momento della gara delle due fasi, ELASTICO ossia adattabile a qualsiasi tipo di avversario, FUNZIONALE: deve tener conto delle caratteristiche dei propri giocatori.
Le due fasi sono la chiave di lettura dei comportamenti di una squadra, della sua capacità di cooperare, del modo di interagire tra i singoli e tra i reparti.
Secondo la mia opinione questi concetti basilari sono stati merce troppo rara in questa Paganese che poteva e doveva lottare per obiettivi più rispondenti alle competitività dei singoli.
Ho letto negli occhi di Grassadonia, smarrimento, delusione, ed anche qualche timido segnale di impotenza mascherato dalla convinzione di potersi e sapersi rialzare; da navigato uomo di calcio gli auguro di cuore che possa riuscirci.
Questo è un mondo difficile dove si è sempre sotto esame, l'ebbrezza di un successo, l'esaltazione e l'entusiasmo per il raggiungimento di un traguardo prestigioso si alternano tante volte a cocenti delusioni, non esiste il certo ed il definitivo.
Ma è anche un mondo dove qualsiasi tipo di ostacolo può essere superato con l'umiltà, l'applicazione, l'attenzione e la voglia di migliorarsi senza avere la pretesa dell'infallibilità e dell'unanimità di consensi.
Domenica non si gioca, sarà una settimana senza nocive tensioni, saranno giorni di profonde ed approfondite riflessioni, saremo tutti in grado, determinati e vogliosi di aiutare questa Paganese a rialzarsi e ripartire?