PISA. Dopo una giornata di riposo passata a meditare e non a
rilassarsi, il Pisa torna oggi pomeriggio al lavoro a San Piero a Grado.
La sfida con il Viareggio, terminata con un umiliante 3-0 per i
bianconeri, è stata analizzata con lucidità dal club, che così commenta
sul sito ufficiale: «Il perfetto suicidio sportivo. Il Pisa dilapida il
bel successo esterno della gara di andata e getta al vento la
possibilità di giocare la seconda finale consecutiva di Coppa Italia
Lega Pro. Disattenzioni difensive e clamorosi errori in zona gol
condannano i nerazzurri e fanno gioire i bianconeri capaci di completare
il sorpasso proprio sul filo di lana. Amarezza a non finire in casa
nerazzurra ma anche consapevolezza di dover riprendere subito il cammino
perché domenica prossima torna il campionato e arriva la Paganese per
una sfida fondamentale».
L’aria che tira in casa nerazzurra ovviamente è tutt’altro che
allegra, ed è probabile che la dirigenza tenga nuovamente a rapporto la
truppa. Al di là di ogni considerazione tattica - le idee di ciascuno
sono sempre opinabili - è un dato di fatto che la squadra non ha
risposto “Presente!” alla chiamata sul piano dell’approccio alla
partita.
Basti pensare che sono arrivati in tutto tre cartellini: due
per fallo di mano (Sabato, rosso con rigore ed espulsione, e Suagher) e
uno per proteste (Mingazzini, indebita richiesta di ammonizione di un
avversario su una punizione a favore del Pisa). Ora, nessuno chiede una
squadra di tagliagole come quella di Braglia che ci portò in serie B nel
2007, però un po’ di spirito agonistico per non farsi fare tre gol (a
zero), contro il Viareggio non avrebbe guastato.
Piangersi addosso comunque non ha senso: «Dovremo stare attenti
- ha commentato il Dg Lucchesi - perché sconfitte come questa possono
essere mazzate». E gettare via il bambino con l’acqua sporca sarebbe
stupido e criminale: domenica riprende il campionato e il Pisa è quinto,
battere la Paganese all’Arena significherebbe consolidare la propria
posizione e poter andare poi a giocarsi le trasferte di Catanzaro e
Nocera con il coltello fra i denti.
La situazione attuale infatti è la seguente: Latina 43 punti;
Avellino 41; Nocerina, Perugia 36; Pisa 33; Benevento 32; Frosinone 31;
Catanzaro 28; Prato 27; Paganese, Viareggio 26; Gubbio 25; Andria 22;
Sorrento 16; Barletta 14; Carrarese 13 (Paganese e Latina una gara in
meno). Ed ecco il programma di domenica (22a giornata):
Andria-Benevento, Barletta- Gubbio, Frosinone-Latina,
Nocerina-Catanzaro, Perugia- Avellino, Pisa-Paganese, Prato-Carrarese,
Viareggio-Sorrento (anticipata a sabato). Benevento, Frosinone e
Catanzaro, i più vicini inseguitori del Pisa, sono due in trasferta e
uno opposto alla capolista. Perché arrendersi quindi? Il campionato è
tutto da giocare e fenomeni, in questa categoria, non ne vediamo. La
differenza alla fine potrebbe farla proprio la voglia di provarci. E
qualcosa, in fin dei conti, anche col Viareggio si è vista: dopo
l’uno-due degli ospiti a metà del primo tempo, pur essendo ridotto in
dieci il Pisa ha retto bene il campo sino all’89’.
Sotto col campionato, quindi: contro la Paganese mancheranno
Perez (squalifica) e Rizzo (problemi muscolari) ma il resto della
squadra è a disposizione, con un difensore in più (Suagher) rispetto al
passato.
La Paganese intanto riprende la preparazione con un’infermiera
piuttosto affollata: Fusco, Fernandez, Caturano e Girardi acciaccati,
oltre a Neglia ed Agresta assenti da tempo. «Per noi saranno dieci
finali», dice Ciarcià: gli azzurrostellati infatti devono ancora
recuperare la partita con il Latina, quella sospesa per collasso del
terreno di gioco, sempre che il 18 marzo l’Alta Corte non decida il
controribaltone assegnando lo 0-2 a favore degli ospiti. Quel che è
certo è che la sosta è stata gradita visto il periodo non facile per la
squadra di Grassadonia: nelle ultime gare sono arrivate due sconfitte in
trasferta, a Gubbio e Catanzaro, oltre a un pareggio interno contro il
Prato.
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