Il reparto offensivo che non fa più gol e la difesa che ha ricominciato
ad inanellare un errore dietro l'altro. Ma soprattutto gli evidenti limiti caratteriali di
una squadra che comincia a balbettare alle prime difficoltà. Il giorno
dopo la «disfatta» con il Viareggio e l'addio alla Coppa Italia, uno
degli obiettivi stagionali del sodalizio di Piazza della Stazione, è
dedicato all'analisi di una situazione di palese difficoltà da cui
Favasuli e compagni non riuscono ad emergere.
1.In primo luogo per evidenti limiti caratteriali. Quelli che, da due
mesi a questa parte, fanno tremare i polsi ai nerazzurri ogniqualvolta
la strada si fa in salita. Mister Pane è tecnico fra i più preparati
della categoria dal punto di vista tecnico-tattico. Ma battere i pugni
sul tavolo e chiudere la porta dello spogliatoio per attaccare al muro,
metaforicamente s'intende, i suoi giocatori è atteggiamento che non è
nelle sue corde. E, forse, anche qualcosa di molto lontano dalla sia
cultura calcistica. In terza serie, però, più di una volta ha dimostrato
di avere la sua efficacia.
2. In particolare a «tradire» Pane, sono stati propri alcuni degli interpreti più fortemente voluti e difesi dal tecnico nerazzurro. La coppia d'attacco Perez e Tulli, innanzitutto, ma assolutamente sottotono da almeno tre mesi, nonostante Pane abbia continuato a puntare su di loro. Poi l'insistenza su Sabato,
difensore dai piedi buoni, di quelli che piacciono particolarmente
all'allenatore per la capacità di far partire l'azione già dalle
retrovie. Eppure reduce da una «frittata» dietro l'altra nelle ultime
settimane: quella di ieri, con la «parata» sulla conclusione a botta
sicura di Magnaghi è solo l'ultima in ordine di tempo, che arriva dopo
le «distrazioni» sulle reti di Belcastro domenica scorsa a Carrara e di
Ciofani nella sfida con il Perugia.
3. Il risultato di tutto questo è che il Pisa dall'inizio di dicembre ad oggi ha segnato appena 9 reti in dieci partite
di cui tre su rigore (con Prato, Andria e Carrarese) e quattro arrivati
dalla panchina (Scappini a Benevento e Carrara e Gatto a Viareggio e
ancora a Carrara). Mentre la difesa, dopo una parentesi positiva (tre
reti subite nelle prime cinque gare del girone di ritorno), ne ha
incassati ben cinque nelle ultime due gare ufficiali.
4. Nulla da eccepire su Pedrelli e Carini, due innesti di qualità che
hanno elevato il tasso tecnico della rosa. Ma complessivamente il
mercato di gennaio è stato inferiore a quello delle altre avversarie
dirette nella corsa play-off. Beninteso l'osservazione non giustifica la
«debacle» con il Viareggio: sulla carta, infatti, l'organico del Pisa è
nettamente superiore rispetto a quello affidato a mister Cuoghi.
5. La conseguenza di tutto questo è un raffreddamento dei rapporti fra
squadra e tifoseria. La curva delle presenze all'Arena Garibaldi è
negativa dalla sfida della vigilia di Natale con l'Avellino. E domenica
pomeriggio, dai 550 sportivi presenti allo stadio, sono arrivati i
fischi e le critiche non hanno risparmiato nessuno.
lanazione.it