27.2.13

Pisa: ecco i problemi che Pane deve risolvere per uscire dalla crisi.

Il reparto offensivo che non fa più gol e la difesa che ha ricominciato ad inanellare un errore dietro l'altro. Ma soprattutto gli evidenti limiti caratteriali di una squadra che comincia a balbettare alle prime difficoltà. Il giorno dopo la «disfatta» con il Viareggio e l'addio alla Coppa Italia, uno degli obiettivi stagionali del sodalizio di Piazza della Stazione, è dedicato all'analisi di una situazione di palese difficoltà da cui Favasuli e compagni non riuscono ad emergere.

1.In primo luogo per evidenti limiti caratteriali. Quelli che, da due mesi a questa parte, fanno tremare i polsi ai nerazzurri ogniqualvolta la strada si fa in salita. Mister Pane è tecnico fra i più preparati della categoria dal punto di vista tecnico-tattico. Ma battere i pugni sul tavolo e chiudere la porta dello spogliatoio per attaccare al muro, metaforicamente s'intende, i suoi giocatori è atteggiamento che non è nelle sue corde. E, forse, anche qualcosa di molto lontano dalla sia cultura calcistica. In terza serie, però, più di una volta ha dimostrato di avere la sua efficacia.

2. In particolare a «tradire» Pane, sono stati propri alcuni degli interpreti più fortemente voluti e difesi dal tecnico nerazzurro. La coppia d'attacco Perez e Tulli, innanzitutto, ma assolutamente sottotono da almeno tre mesi, nonostante Pane abbia continuato a puntare su di loro. Poi l'insistenza su Sabato, difensore dai piedi buoni, di quelli che piacciono particolarmente all'allenatore per la capacità di far partire l'azione già dalle retrovie. Eppure reduce da una «frittata» dietro l'altra nelle ultime settimane: quella di ieri, con la «parata» sulla conclusione a botta sicura di Magnaghi è solo l'ultima in ordine di tempo, che arriva dopo le «distrazioni» sulle reti di Belcastro domenica scorsa a Carrara e di Ciofani nella sfida con il Perugia.
3. Il risultato di tutto questo è che il Pisa dall'inizio di dicembre ad oggi ha segnato appena 9 reti in dieci partite di cui tre su rigore (con Prato, Andria e Carrarese) e quattro arrivati dalla panchina (Scappini a Benevento e Carrara e Gatto a Viareggio e ancora a Carrara). Mentre la difesa, dopo una parentesi positiva (tre reti subite nelle prime cinque gare del girone di ritorno), ne ha incassati ben cinque nelle ultime due gare ufficiali.
4. Nulla da eccepire su Pedrelli e Carini, due innesti di qualità che hanno elevato il tasso tecnico della rosa. Ma complessivamente il mercato di gennaio è stato inferiore a quello delle altre avversarie dirette nella corsa play-off. Beninteso l'osservazione non giustifica la «debacle» con il Viareggio: sulla carta, infatti, l'organico del Pisa è nettamente superiore rispetto a quello affidato a mister Cuoghi.
5. La conseguenza di tutto questo è un raffreddamento dei rapporti fra squadra e tifoseria. La curva delle presenze all'Arena Garibaldi è negativa dalla sfida della vigilia di Natale con l'Avellino. E domenica pomeriggio, dai 550 sportivi presenti allo stadio, sono arrivati i fischi e le critiche non hanno risparmiato nessuno.

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