17.5.13

Il primo acquisto deve essere la continuità.

Il commento finale della stagione affidato a Danilo Sorrentino. La continuità...e non solo!

"Presidente, a questa squadra manca amalgama". "Amalgama? Ditemi dove gioca che lo compro". Eh no, presidente Massimino, purtroppo questa componente non si può acquistare, la si deve avere, costruire giorno per giorno, allenamento per allenamento. Il Massimino in questione è Angelo Massimino, storico presidente del Catania, passato alla storia per i suoi risultati in terra etnea, ma soprattutto per i suoi comportamenti controversi ma così genuini.

Davvero non pensava di poter acquistare un calciatore di nome amalgama, anche perchè non credo sia mai esistito. Era solo una battuta, perchè – ricordiamolo – ogni tanto fa anche bene non prendersi troppo sul serio. Non si può acquistare l'amalgama, come non si può acquistare la CONTINUITA'. Quante volte l'abbiamo sentita questa parole nelle diverse interviste, nei vari commenti, nella svariate conferenze stampa, specie le ultime. "Ci è mancata la continuità", è forse la frase che accomuna tutti gli sportivi paganesi, allenatori (quelli in panchina e quelli sugli spalti, legittimati a farlo entrambi), giocatori, stampa, società. Tutti. Nessuno può negarlo. In tutto il campionato solo due volte la Paganese ha vinto due gare di fila: Nocerina e Carrarese all'andata, Barletta ed Andria al ritorno. Troppo poco, anche perchè la classifica corta una domenica ti faceva salire in cielo e quella successiva ti faceva toccare il suolo, soprattutto nella prima parte del torneo. Sei i risultati utili consecutivi della Paganese, prima dello stop di Latina. Resta questa la serie positiva più importante di questo campionato. Serie cominciata subito dopo il derby di ritorno perso con la Nocerina. Vittoria con la Carrarese, poi i due pareggi interni con Benevento e Latina, successi con Barletta ed Andria e pareggio casalingo col Frosinone. Come infatti, proprio quando si è dato un briciolo di continuità (anche a livello di undici titolare), si è ritornati a parlare di playoff, sebbene prima che cominciasse questa striscia la Paganese era nei playout. Probabilmente, se anche il pareggio col Benevento fosse diventato un successo, sarebbe cambiato poco o nulla. I playoff la Paganese li ha persi prima. Allora è una stagione fallimentare? Dire questo è troppo. Diciamo che la società è partita con un obiettivo: quello di non ripetere le ultime annate in Prima Divisione. Obiettivo che la formazione allenata da Grassadonia, il quale nelle ultime settimane ha sottolineato tanto, forse troppo, dove era la Paganese prima che la prendesse lui (doppia retrocessione), ha portato a compimento con scioltezza e largo anticipo. La matematica è arrivata solo domenica scorsa, ma il blitz di Andria ha assicurato del tutto la permanenza in terza serie. Quello della salvezza, però, era l'obiettivo minimo stagionale. Per come è stata allestita la squadra, la più forte in assoluto costruita in Prima Divisione negli ultimi anni (forse insieme alla Paganese di Capuano nel girone di ritorno della stagione 2010/2011), l'obiettivo era e poteva essere un altro. La Paganese poteva giocarsela fino alla fine per entrare nei playoff. L'Avellino, che ha vinto il campionato, contro gli azzurrostellati fra andata e ritorno ha tirato tre volte in porta, segnando un gol e subendone cinque, cioè più di un quinto delle reti subite in 29 partite. Eppure è andata in Serie B, perchè nessuna squadra è stata continua come lo è stata lei. Serie impressionante di vittorie, miglior attacco, pur esprimendo un gioco non esaltante. Fortuna? Certo, tanta, forse anche molti aiutini, però è stata nelle zone alte della classifica per quasi tutto il campionato. Il Latina? Ha dato l'impressione di essere superiore solo al ritorno, mentre la Nocerina...beh, tutti ricordano, è inutile sottolineare: la gara di Chieti sarà ricordata a lungo. E poi il Pisa. Due 0-0 fra andata e ritorno, con ben quattro legni a fermare la Paganese. Eppure i nerazzurri parteciperanno alla post season. La differenza l'ha fatta proprio la continuità che, nei momenti cruciali della stagione, queste squadre hanno saputo dare, e che alla Paganese è mancata. E' stato un altro campionato di esperienza per questa squadra, in questa serie, che è già un lusso per questa piazza. Però i rimpianti, i rammarichi ci sono e non possono essere nascosti. Fanno da contraltare ad una salvezza più che tranquilla, roba mai assaporata in Prima Divisione nell'era Trapani. Ora ci aspetta un'altra estate di calciomercato: forse meno calda del solito, ma in cui comunque cominceranno a nascere le prime speranze sull'allestimento della rosa. Il primo acquisto permetto di suggerirlo io al presidente Trapani e al dg D'Eboli: CONTINUITA'. Sempre sperando che si svincoli dall'Avellino...

Danilo Sorrentino - www.paganese.net