Pagani è l’ultimo atto di una commedia divertente e generosa. Uno
spettacolo che i biancorossi hanno portato in scena per quasi sei mesi:
giorni di rimonte e di battaglie, di sussulti e di emozioni vere. Una
rappresentazione cui purtroppo non ha assistito nessuno, stavolta: i
tifosi umbri sono stati intercettati dalle forze dell’ordine al casello
autostradale campano e non hanno potuto vedere il 2-0, gol di Lebran e
Dettori, che consegna al Perugia il secondo posto. Il Pisa vince ad
Avellino. E il 26 maggio affronterà al ‘Curi’ la Camplone band. Il
Latine chiude terzo, la Nocerina finisce quarta.
Grifo inedito Campo in perfette condizioni. Caldo
discreto. Camplone sceglie Lebran, risparmiando Massoni. Grassadonia
schiera Pastore e gli affida la difesa. Il «piccolo turnover»
biancorosso – così lo aveva definito il pescarese, alla vigilia –
consegna al ‘Torre’ un undici inedito: con un solo titolare per reparto
tra centrocampo e linea offensiva, con Italiano a rilevare Esposito
(squalificato) e con Dettori e Rantier a preservare Nicco e Politano (in
diffida). Ne viene fuori il giusto mix di voglia e intenzioni.
Un gol nel silenzio Tredici minuti di buon pressing,
di gioco composto e punzecchiature. E il Grifo passa. Dettori mette in
mezzo, Perrotta chiude sul fondo. Moscati è perfetto dalla bandierina:
corner tagliato e centrale, a trovare Lebran e a fare fuori Pastore.
L’inzuccata del centrale gonfia la rete che è un piacere, ma a godere
sugli spalti non c’è proprio nessuno. Neppure i 50 che il biglietto lo
avevano acquistato, ignorando le diffide dei più cauti, superando le
(enormi: vedi irreperibilità dei mezzi di trasporto) difficoltà
organizzative del caso. I pochi intrepidi, i 50 di cui sopra, sono stati
trattenuti al casello. L’atmosfera è surreale. Gli animi locali, privi
di un bersaglio contro cui sfogare i propri umori – agitati dai fattacci
dell’andata -, si producono in cori di scherno e di insulti
all’indirizzo di un settore deserto.
Perugia sul velluto Al quarto d’ora Lulli sdraia
Cangi a palla lontana e riconduce l’attenzione al rettangolo di gioco.
Calvarese cerca l’affondo, Russo vince il tackle e rilancia la manovra.
Il Grifo viaggia sul velluto, serra i ranghi e non concede pressoché
niente. Solo un pertugio (al 21’) che Caturano sfrutta per crossare
rasoterra, che Girardi spreca mancando l’aggancio e che Calvarese,
dall’altra parte, trasforma in un legno a Koprivec battuto. Rantier
trova la barriera da posizione interessante. Tozzi Borsoi dirige sul
fondo, in improbabile acrobazia, un traversone di Moscati. La Paganese
non pervenuta o quasi della prima frazione lascia campo alla brutta
copia di se stessa nella ripresa. Di fraseggio neanche l’ombra sponda
azzurrostellata. Come pure di tifosi biancorossi, che nell’impossibilità
di raggiungere il ‘Torre’ hanno fatto inversione guadagnando la via di
casa.
Paganese non pervenuta Caturano lascia il campo in
barella, colto forse da un malore. Ciofani rileva Rantier, realizzando
la staffetta annunciata da Camplone alla vigilia. Italiano si districa
bene lungo l’asse centrale del campo, regge il campo e pure il caldo.
Mica poco. Rantier e Fabinho si intrecciano di continuo. Il dinamismo
delle due ali porta il francese al destro improvviso (alzato sopra la
traversa da Robertiello) e il verdeoro all’incornata sfortunata (in
allungo, moscia). E alla fine propizia il raddoppio: triangolazione
Fabinho-Dettori, impreziosita da un tacco del primo, conclusa in gol da
un destro secco del secondo. Partita chiusa. Zanchi concede a Moscati il
meritato riposo. Giani entra e Liviero va a dissetarsi. Il colpo di
reni azzurrostellato porta Neglia a tu per tu con Koprivec, ma serve
Fava che si fa recuperare dall’estremo difensore. E porta Girardi a
colpire il secondo legno di giornata (48’). Niente da fare. Il 26
maggio, a Pisa, sarà Pisa-Perugia.
Giovanni Baricca - umbria24.it