13.5.13

Paganese-Perugia: 0-2. Il Perugia blinda il secondo posto.

Pagani è l’ultimo atto di una commedia divertente e generosa. Uno spettacolo che i biancorossi hanno portato in scena per quasi sei mesi: giorni di rimonte e di battaglie, di sussulti e di emozioni vere. Una rappresentazione cui purtroppo non ha assistito nessuno, stavolta: i tifosi umbri sono stati intercettati dalle forze dell’ordine al casello autostradale campano e non hanno potuto vedere il 2-0, gol di Lebran e Dettori, che consegna al Perugia il secondo posto. Il Pisa vince ad Avellino. E il 26 maggio affronterà al ‘Curi’ la Camplone band. Il Latine chiude terzo, la Nocerina finisce quarta.
Grifo inedito Campo in perfette condizioni. Caldo discreto. Camplone sceglie Lebran, risparmiando Massoni. Grassadonia schiera Pastore e gli affida la difesa. Il «piccolo turnover» biancorosso – così lo aveva definito il pescarese, alla vigilia – consegna al ‘Torre’ un undici inedito: con un solo titolare per reparto tra centrocampo e linea offensiva, con Italiano a rilevare Esposito (squalificato) e con Dettori e Rantier a preservare Nicco e Politano (in diffida). Ne viene fuori il giusto mix di voglia e intenzioni.
Un gol nel silenzio Tredici minuti di buon pressing, di gioco composto e punzecchiature. E il Grifo passa. Dettori mette in mezzo, Perrotta chiude sul fondo. Moscati è perfetto dalla bandierina: corner tagliato e centrale, a trovare Lebran e a fare fuori Pastore. L’inzuccata del centrale gonfia la rete che è un piacere, ma a godere sugli spalti non c’è proprio nessuno. Neppure i 50 che il biglietto lo avevano acquistato, ignorando le diffide dei più cauti, superando le (enormi: vedi irreperibilità dei mezzi di trasporto) difficoltà organizzative del caso. I pochi intrepidi, i 50 di cui sopra, sono stati trattenuti al casello. L’atmosfera è surreale. Gli animi locali, privi di un bersaglio contro cui sfogare i propri umori – agitati dai fattacci dell’andata -, si producono in cori di scherno e di insulti all’indirizzo di un settore deserto.
Perugia sul velluto Al quarto d’ora Lulli sdraia Cangi a palla lontana e riconduce l’attenzione al rettangolo di gioco. Calvarese cerca l’affondo, Russo vince il tackle e rilancia la manovra. Il Grifo viaggia sul velluto, serra i ranghi e non concede pressoché niente. Solo un pertugio (al 21’) che Caturano sfrutta per crossare rasoterra, che Girardi spreca mancando l’aggancio e che Calvarese, dall’altra parte, trasforma in un legno a Koprivec battuto. Rantier trova la barriera da posizione interessante. Tozzi Borsoi dirige sul fondo, in improbabile acrobazia, un traversone di Moscati. La Paganese non pervenuta o quasi della prima frazione lascia campo alla brutta copia di se stessa nella ripresa. Di fraseggio neanche l’ombra sponda azzurrostellata. Come pure di tifosi biancorossi, che nell’impossibilità di raggiungere il ‘Torre’ hanno fatto inversione guadagnando la via di casa.
Paganese non pervenuta Caturano lascia il campo in barella, colto forse da un malore. Ciofani rileva Rantier, realizzando la staffetta annunciata da Camplone alla vigilia. Italiano si districa bene lungo l’asse centrale del campo, regge il campo e pure il caldo. Mica poco. Rantier e Fabinho si intrecciano di continuo. Il dinamismo delle due ali porta il francese al destro improvviso (alzato sopra la traversa da Robertiello) e il verdeoro all’incornata sfortunata (in allungo, moscia). E alla fine propizia il raddoppio: triangolazione Fabinho-Dettori, impreziosita da un tacco del primo, conclusa in gol da un destro secco del secondo. Partita chiusa. Zanchi concede a Moscati il meritato riposo. Giani entra e Liviero va a dissetarsi. Il colpo di reni azzurrostellato porta Neglia a tu per tu con Koprivec, ma serve Fava che si fa recuperare dall’estremo difensore. E porta Girardi a colpire il secondo legno di giornata (48’). Niente da fare. Il 26 maggio, a Pisa, sarà Pisa-Perugia.

Giovanni Baricca - umbria24.it