Una trattativa serrata, tra riavvicinamenti e brusche frenate che avevano fatto temere la rottura definitiva. Agenore Maurizi e la Paganese hanno voluto invece fortemente celebrare questo matrimonio. Il tecnico di Colleferro può
così cominciare un nuovo capitolo della sua carriera di allenatore e
trovare le giuste motivazioni per riscattare l’amara esperienza di Treviso come ha raccontato al collega Francesco Pepe in un'intervista apparsa sul quotidiano "Il Mattino" sabato 14 giugno
Mister, finalmente è arrivata questa fatidica fumata bianca: quanto è stato difficile trovare l’accordo con la Paganese?
"Non è stato affatto difficile come si crede. Da ambo le parti c’era
la volontà di venirsi incontro di fronte a un progetto molto
interessante che mi era stato prospettato dalla proprietà. Se il
presidente Trapani ha voluto affidarmi la guida della Paganese non posso
far altro che ringraziarlo".
Com’è nata la trattativa con Trapani?
"È una
trattativa che parte da lontano. Conoscevo il presidente da qualche
tempo ma poi grazie all’intermediazione di Vincenzo Paolillo, nostro
comune amico, ci siamo ritrovati e abbiamo sancito l’accordo per
cominciare una nuova avventura".
Le sue prime impressioni sull’ambiente?
"Ho
visto una società organizzata e che vuole fare le cose nella maniera
giusta. La Paganese ha le idee chiare e punta a un progetto con basi
solide".
Che Paganese sarà quella di Maurizi?
"Non mi
piacciono i proclami e non sono abituato a farne. Voglio però una
squadra che abbia la mia stessa fame. A prescindere dal risultato al
termine dei 90 minuti, chiederò ai ragazzi di mettere in campo tanto
cuore".
Negli ultimi anni le sue squadre hanno giocato con il 3-4-3, un modulo da riproporre anche in azzurrostellato?
"È una chiave tattica che prediligo e che mi piacerebbe utilizzare
anche con la Paganese. Da sempre spingo per una difesa a tre e proveremo
a inserire in rosa elementi con le caratteristiche adatte".
Cosa le ha chiesto la società per la prossima stagione?
"Il
presidente mi ha impressionato subito per le sue qualità umane e
professionali. La stessa professionalità che ha chiesto al sottoscritto
per far bene".
Nella scorsa stagione diversi giovani si sono messi in
evidenza alla corte di Grassadonia. C’è qualche elemento che potrebbe
fare al caso di Maurizi?
"Ho assistito ad alcune gare della
Paganese e mi hanno impressionato molto Nunzella e Perrotta che si sono
ben disimpegnati, peraltro in un modulo tattico che prevedeva proprio
la difesa a tre".
Di recente ha osservato da vicino le fasi finali del campionato Primavera. Con il direttore D’Eboli cosa ha pianificato?
"Abbiamo
discusso di mercato e abbiamo messo su carta alcune idee ma ci vorrà
molta pazienza. Non dovremo fare errori ma soprattutto evitare di
arrivare ad agosto per colmare qualche buco in determinate zone del
campo".
Sembra di capire che in rosa ci sarà anche uno zoccolo duro di seniores. Qualche suo ex giocatore in arrivo?
"Non ho miei calciatori di fiducia. Ho avuto modo di girare molto nel
corso della stagione dopo il mio esonero a Treviso e ho individuato
buoni giocatori che potrebbero fare al caso della Paganese. Chi
arriverà, oltre a essere tecnicamente adatto, dovrà avere qualità morali
e umane indiscutibili".
Senza retrocessioni ma con i playoff a portata di mano, che campionato sarà quello di prima divisione?
"Da sempre credo che nei periodi di grandi cambiamenti si possono
cogliere le migliori occasioni. Dovremo essere bravi a sfruttarle ma
senza fare troppi voli con la testa".
E la Paganese dove la si può collocare?
"Non lo so, vedremo dove sarà collocata a fine stagione".
In attesa della presentazione ufficiale, il suo messaggio ai tifosi…
"È
mia abitudine dare il massimo in ogni occasione professionale e sarà
così anche alla Paganese. Assieme allo staff societario e tecnico
proveremo a dare soddisfazioni al pubblico. Le critiche sono ben accette
e fanno parte del gioco".
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