24.10.13

Domenica ultima spiaggia: non rischia solo Maurizi.


La Paganese è in caduta libera. La netta sconfitta di Pisa ha certificato in pieno le difficoltà di una squadra sempre più senza identità. Prima mezzora di ardore agonistico e qualche buona trama di gioco, poi la lenta scomparsa dal rettangolo verde ed il ko inesorabile contro un avversario di caratura

tecnica nettamente superiore. La domenica toscana ha lasciato in dote l’ennesima amarezza di una stagione finora da incubo. Sette sconfitte in otto gare sono numeri impietosi ma che fanno storia. Mai in prima divisione la formazione azzurrostellata aveva ottenuto una partenza fortemente ad handicap come quella di questo primo scorcio di stagione. Nemmeno le toppe in corso d’opera, vedi l’innesto di Giampàper innalzare il tasso tecnico e di esperienza, sono riuscite a mascherare le gravi lacune di organico che stanno affondando la navicella liguorina. In questo scenario di grossa confusione e delusione per risultati che tardano ad arrivare, le riflessioni non mancano e coinvolgono inevitabilmente Agenore Maurizi. L’allenatore gode della fiducia del presidente Trapani ma con limiti temporali certi. La scorsa settimana il massimo dirigente di via Filettine era stato fin troppo chiaro. In attesa di un’inversione di tendenza, l’allenatore di Colleferro poteva continuare a lavorare con tranquillità ma non troppo. Nessuna conferma a spada tratta o illimitata, questo il pensiero di Trapani le cui certezze vacillano.

 

Per Maurizi le attenuanti non mancano. Senza gli attaccanti William e Lanteri, ai box almeno fino a metà novembre, in prima linea Novothny si è rivelato un flop clamoroso. L’ungherese è il simbolo di un fallimento che coinvolge anche la società ed i responsabili dell’area tecnica. In queste situazioni a correre grandi rischi è però sempre l’allenatore. Il momento delicato impone una valutazione a 360° e che non può prescindere da un’autentica sterzata. Tradotto in poche parole, Maurizi si gioca la panchina contro ilBarletta nella sfida di domenica prossima al Torre. Un altro passo falso non sarebbe più giustificabile ed aprirebbe le porte al primo ribaltone. Uno scenario, che se il campionato non fosse stato di transizione per l’assenza di retrocessioni, si sarebbe concretizzato già da qualche settimana. Maurizi è sulla graticola e non si escludono altre epurazioni in una Paganese alla deriva. I numeri dicono questo e la svolta tarda ad arrivare. Ultimo appello contro i biancorossi pugliesi in un Torre che si preannuncia deserto.

Francesco Pepe per Il Mattino