Uno stadio “stregato”, il “Marcello Torre”, per una Paganese che tra il
suo pubblico non riesce proprio a vincere. I dati sono impietosi: tre
partite perse su tre disputate e un’inversione di rotta che tarda ad
arrivare. Il successo a Viareggio diventa così una meteora, sparsa tra
sconfitte che gli azzurrostellati stentano quasi a spiegare, e un nuovo
inizio rimandato tante volte. Settembre è ora alle spalle, un mese da
dimenticare o forse da ricordare, per poter ricominciare dagli errori,
troppi, e dalle disattenzioni di un gruppo che Maurizi assolve mettendo
in causa la giovane età. Le aspettative restano alte, nonostante la
magra che ha relegato la Paganese in fondo alla classifica: il
campionato ancora lungo lascia uno spiraglio aperto di una speranza che
vuole additare questa fase, soltanto come un brutto periodo transitorio.
Le attese ricadono sull’intera squadra, ma sul banco degli imputati, è
finito, tra le chiacchiere insistenti di un pubblico deluso, la giovane
promessa Soma Novothny, strappato ad una dura concorrenza.
L’attaccante, proveniente dalla Primavera del Napoli, è parso appannato
in gara, complice un gioco che tarda a creare occasioni per il reparto
offensivo. Il giovane ungherese è l’uomo su cui il pubblico
azzurrostellato riserva le residue aspettative, ridotte ma pur sempre
accese, in attesa di un suo gol che spezzi il sortilegio di una squadra
che non riesce più a vincere.
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