Due tiri in porta in 90′. 4 sconfitte
in 5 partite. 3 sconfitte su 3 partite giocate davanti ai propri
tifosi. 17 ammonizioni e un’espulsione in sei gare.
I numeri della Paganese di quest’anno parlano chiaro. Commentarli è abbastanza difficile.
Contro il Prato è arrivata l’ennesima
dimostrazione che questa squadra non può andare avanti così. Risulta
difficile persino trovare un capro espiatorio quando 11 calciatori non
riescono a completare 4 passaggi di fila senza incappare in errori
inaccettabili per calciatori professionistici.
La difesa cede, come al solito, al
primo tentativo degli avversari. E’ ormai un leitmotiv, che mette ogni
partita in salita. E quando qualcosa non funziona a centrocampo, e gli
attaccanti non vengono neanche serviti degnamente, è difficile anche
immaginare di provare a recuperare uno svantaggio così prematuro.
E’ esattamente quello che è successo
ieri. Gol subito, niente reazione. E – cosa ancora più triste – niente
azioni, niente tiri. Manovra lenta, calciatori senza idee, tifosi
spazientiti. Risultato? Prato vittorioso con un solo tiro in porta.
Ripartire non sarà facile. La
trasferta di Frosinone sarà un altro esame impegnativo per la formazione
di Maurizi, che spera di confermare – almeno lontano dalle mura amiche –
il risultato positivo di Viareggio. Ma essere fiduciosi, dopo aver
visto certe cose, risulterebbe difficile anche al più ottimista tra gli
ottimisti.
Ultima considerazione – e
provocazione – finale. Il livello della Lega Pro di quest’anno è davvero
bassissimo, e questo è ormai assodato. Si parla tanto di disaffezione
dei tifosi, di stadi deserti. Come si può pretendere che una persona, in
un periodo storico così economicamente difficile, spenda oltre 10 euro
per vedere un evento da sbadigli? Meditate, gente. Meditate.
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