L’onta dell’ultimo posto in classifica mancava alla Paganese. La formazione di Maurizi è riuscita così a collezionare l’ennesima sconfitta stagionale e ad occupare il fondo della graduatoria in condominio con la Nocerina. Anche a Gubbio
la formazione azzurrostellata ha recitato il solito copione fatto di
tanta volontà, qualche buona giocata con un paio di chance per andare a
segno e poi il mesto ritorno a casa senza punti.
Un clichè ormai
consolidato che è passato praticamente inosservato, nonostante
l’undicesimo ko in campionato. Poco importano i complimenti degli
avversari di turno.
La squadra liguorina è in caduta libera e la picchiata verso il fondo
è solo l’epilogo scontato di una serie di errori che hanno determinato
un tracollo inesorabile. Trovare i colpevoli non porta da nessuna parte.
Questo compito spetta al presidente Trapani, anch’egli
non immune da responsabilità, che ha praticamente già pronto un piano
per provare a salvare le poche note positive emerse in un girone
d’andata disastroso. Il lavoro sottotraccia del massimo dirigente
azzurrostellato prosegue nell’ombra.
Chiuso nelle stanze della sede
sociale, Trapani sta facendo le opportune valutazioni
che porteranno ad una sorta di rivoluzione tecnica. Da questa sorta di
terremoto potrebbe dipendere anche il futuro di Agenore Maurizi
che non è riuscito a trovare i giusti correttivi in corso d’opera.
Qualche sporadica prestazione accettabile ma tante sconfitte in
successione sono la fotografia perfetta di un’annata balorda. Nemmeno il
positivo esordio di Tortora in difesa è stato utile a fermare l’emorragia negativa di una Paganese alla deriva sul rettangolo di gioco.
Il giro di boa si avvicina con le gare con Catanzaro e Salernitana che
segneranno lo spartiacque azzurrostellato. Le certezze arrivano
soltanto dalla scrematura dell’organico che conta attualmente trenta
elementi, senza considerare il lungodegente Zamparo
infortunatosi gravemente ad un ginocchio nel corso della preparazione
estiva. La rosa sarà ridotta sensibilmente con il taglio di almeno dieci
unità. Una scelta dettata da ragioni di bilancio ma anche tecniche. Il
presente, con la sfida con il Catanzaro da preparare
fin da domani pomeriggio, suscita curiosità in pochi impavidi tifosi.
L’ambiente ha già rivolto l’attenzione al futuro di una Paganese
sempre più sola. Con le sue poche certezze ed i tanti disastri
collezionati in serie. Si prospetta un Natale all’insegna di radicali
cambiamenti. Con o senza Maurizi.
Francesco Pepe - Il Mattino