13.5.14

Campilongo a 360°: "Incontri con D'Eboli in attesa del presidente! Casertana pero' in vantaggio!".

E’ in cima alla lista stilata dal direttore generale Cosimo D’Eboli per la panchina della PaganeseSasà Campilongo, ex tecnico di Cavese, Foggia,Empoli Ischia, si confessa a 360° alla trasmissione “Paganesemania” condotta da Peppe Nocera in onda i venerdi su VideoNola (canale 88 dgt)

Domenica ha assistito da vicino a Paganese – Salernitana. Che match è stato?
“Le motivazioni hanno fatto la differenza, la Paganese dopo un campionato mediocre aveva voglia di regalare una gioia, una vittoria a tifosi e società in un derby come quello con la Salernitana. I granata, invece, avevano la mente già rivolta ai Play)off. Sono rimasto colpito, oltre all’accoglienza che ho avuto domenica in Tribuna anche da semplici tifosi, da Deli, calciatore classe ’94 che ha una marcia in più rispetto ai pari età. Stesso discorso per Volturo che ha una bella prospettiva da portiere. E’ difficile dare uno giudizio su tutti gli altri guardando un solo match: coi giovani bisogna lavorarci giorno dopo giorno e vedere quali sono i margini di crescita”

Dopo l’esperienza di Ischia, che tipo di progetto cerca Sasà Campilongo?
“Avevo sposato con grande entusiasmo il progetto Ischia che all’apparenza sembrava importante prima di rivelarsi una mezza bufala per volontà del presidente che non ha avuto da Ischia quello che si aspettava. Lì non ho pagato una situazione tecnica perchè quando sono andato via la squadra era settima, ma una situazione societaria e la decisione di dare un netto taglio al monte ingaggio. Cerco un progetto che mi consente di allenare a 360° sul campo, non sono un tecnico da scrivania che porta calciatori. Adotto un mio preciso sistema di gioco (4-3-3) con le dovute modifiche poi a gara in corso. Ho bisogno di serenità, del supporto costante di una società e una struttura dove poter lavorare e crescere i giovani. La mia carriera si era incanalata sulla strada giusta fino ad Empoli quando poi si è interrotta bruscamente. Voglio riprendere quel filo con una squadra ed una società che mi permetta di fare ciò in un lasso di tempo di due/tre anni”

Voci di mercato parlano di un reale interessamento della Paganese per la prossima stagione. Quanto c’è di vero?
“Non nego che ne ho parlato con il direttore alcune volte e mi ha sempre detto che già da alcuni anni vuole lavorare con me. Da parte mia c’è tutta la volontà a patto che sia un programma vero con basi solide per costruire qualcosa di buono in due/tre anni lavorando anche con i giovani ed un gruppo composto da cinque/sei calciatori esperti di categoria. Non intendo i trentacinquenni ma al massimo i ventisettenne con esperienza capaci di far da chioccia ai giovani provenienti dai vari settori giovanili di A e B o a qualche talento pescato dalla serie D. Non ho nessuna preclusione, anzi sarei onorato di potermi sedere sulla panchina della Paganese”

Si prospetta un campionato difficilissimo con tante squadra blasonate. La prossima stagione è vietato sbagliare, c’è il baratro della D...
“E’ vero, ci sono tantissime squadra blasonate ma non è questo il problema. Le grandi piazze non spaventano. Il problema è trovare un progetto ben preciso con delle strutture dove poter allenarsi e crescere. Con queste basi nessun raggruppamento può spaventare. Con il lavoro si raggiungono i risultati, non basta spendere soltanto soldi. Basta pensare all’era Moratti all’Inter che ha sperperato tanto e vinto solo con Mourinho. C’è bisogno di programmazione e strutture. Ad esempio, per un allenatore da campo come me poter lavorare anche tre/quattro ore con i suoi ragazzi è differente da quell’ora e mezza per poi essere costretti a lasciare l’impianto perchè dopo c’è la scuola calcio o un’altra squadra. Avendo poi la possibilità di far crescere i giovani approntando un potenziamento specifico con i miei collaboratori. Questo è il futuro!”

Che progetto le ha illustrato il direttore D’Eboli?
“Il direttore ha parlato chiaro: nel campionato appena concluso la società ha puntato al risparmio dopo aver speso tanto l’anno precedente in cui non sono riusciti a centrare i Playoff ma soltanto una salvezza con alcune giornate di anticipo. Il discorso futuro è legato a vicende anche extra calcistiche come la gestione completa dello stadio e il restaiyling dell’intera struttura. Sarebbe ideale per una compagine di Lega PRO avere a disposizione una buona struttura ed un terreno di gioco sintetico di ultima generazione. Il presidente fa bene a pensare ciò. Soltanto così si costruisce un futuro solido”

Dopo il match con la Salernitana, c’è stato qualche altro contatto con il club azzurrostellato?
“Non c’è stato nessuno contatto anche perchè avendo subito un piccolo intervento la settimana fa, sono stato qualche giorno in convalescenza. Non ho parlato con nessuno del mondo calcistico. L’ultima volta che ci siamo visti con il direttore è stato quindici giorni fa all’Arechi durante Salernitana – Perugia. Parlammo anche del progetto futuro della Paganese e di un prossimo incontro con il presidente Trapani”

Non solo Paganese però. Si parla di un interessamento anche di Juve Stabia e Casertana, cosa c’è di vero?
“Con la Juve Stabia sono solo voci non c’è stato nessun contatto a differenza di quanto avvenuto con la Casertana. Ho incontrato con il direttore ed il presidente e mi hanno riferito di voler puntare su di me per l’immediato futuro. Ci siamo sentiti tre volte parlando dell’eventuale progetto senza, però, chiudere niente”.

Paganese e Casertana, chi è in vantaggio?
“La Casertana. Lì abbiamo affrontato un discorso un pò più concreto. Abbiamo parlato anche di ingaggio, di calciatori, di numeri. Con la Paganese, invece, c’è stato soltanto un pour parler con il direttore D’Eboli in attesa dell’incontro con il presidente Trapani”

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