Cosa ti succede cara Paganese? E’ la domanda che mi sono fatto rivedendo il film delle due gare contro le formazioni pugliesi particolarmente indigeste in questo campionato agli azzurri.
Dov’è finita quella squadra sorniona, attenta e pronta a colpire ed affondare l’avversario? Cinica e spietata sotto rete, mentre ancora una volta come a Martina, allora fu Malcore a fallire il vantaggio sullo zero a zero, mentre ieri è stato prima Bernardo e poi Caccavallo, che ha avuto il pallone per riaprire la contesa sul finale di primo tempo, a non essere lucidi dinanzi a Narciso.
A proposito, prendendo spunto dal cognome del portiere del Foggia. Questa Paganese a cavallo tra il 2014 ed il 2015 sembra che si sia specchiata troppo nelle belle prestazioni fatte sino alla vigilia della gara diMartina e che ancora, dopo la pausa natalizia con annesse voci di mercato, non si sia risvegliata.
Troppo brutta per essere vera aldilà dell’episodio espulsione e rigore che ha condizionato la partita e questa volta Marruocco non poteva fare nulla anzi mi è sembrata anche eccessiva l’espulsione.
Ci vuole ben altro per vincere le partite come ha sottolineato un arrabbiatissimo Sottil nel post gara contro i satanelli, ci vuole la testa prima delle gambe, quella che è mancata a tutti.
Forse questa lezione di calcio servirà per ripartire meglio nel girone di ritorno che è alle porte e che inizierà domenica con la sfida al Matera dell’ex tecnico di Bolzan, non un esordio da ricordare, e De Liguori.
Contro i lucani bando ai sentimentalismi e fuori gli attributi e riprendere la marcia che sono sicuro che si avvertirà la reazione dopo la “rinfrescata” di Sottil alla ripresa.
L’occasione però è propizia per valutare ed analizzare il girone d’andata che, dopo l’avvio disastroso può, essere definito più che positivo.
La Paganese l’ha chiuso con 25 punti ma ora deve evitare di cullarsi sugli allori, già l’ha fatto abbastanza, le vacanze sono finite e giù con il lavoro.
Prima di chiudere voglio elogiare gli ultra della Curva Nord e del settore Distinti che hanno incitato la squadra per novanta minuti anche sotto di quattro reti, esemplari, come hanno notato anche i colleghi di una radio di Foggia alla quale sono intervenuto telefonicamente sottolineandone la grande passionalità. Gli unici a salvarsi.
Peppe Nocera - www.paganesemania.it