28.9.15

I calciatori universali.


Nella foto, tratta da Sportube, il gol messo a segno da Gurma allo scadere del tempo

Il momento è buono, diciamocelo sottovoce, e non ci possiamo di certo lamentare. La squadra cammina e cammina anche bene: ha una sua precisa fisionomia, le pedine sono di buona qualità e si muovono così come vuole l’allenatore. Logico, quindi, che arrivino buoni risultati: di gioco estetico, di certo, perché anche l’occhio vuole la sua parte, ma anche di buona resa in fatto di punti che alla fine sono quelli che contano di più per una squadra di calcio che deve pur sempre guardare alla classifica. Ripeto, credo che non ci si possa lamentare. In seguito vedremo se si potrà parlare anche di annata buona.

Quest’anno è stata allestita una squadra interessante. La difesa appare solida. Marruocco è il solito leader e rappresenta una sicurezza per la propria porta, anche se alcuni suoi atteggiamenti caratteriali andrebbero limati. Note liete sulla linea dei terzini d’ala; per il giovanissimo Esposito che crescerà domenica dopo domenica perché sa il fatto suo e per Bocchetti che sulla fascia di competenza sa proporsi con classe ed autorevolezza perché quello è il suo ruolo storico. I due difensori centrali, Rosania e Magri, hanno caratteristiche peculiari: giocano ad occhi chiusi quasi avessero giocato insieme da una vita. Eppure ricorderete che Rosania giocò la prima partita in casa contro il Foggia senza praticamente conoscere per nome nemmeno i compagni: arrivò il giovedì, se non vado errato, e giocò il sabato. Certo, c’è qualcosa da rivedere sulle cosiddette “palle inattive” se è vero, come è vero, che la squadra ha incassato tre gol proprio su calci da fermo; ma a questo deve pensare Grassadonia, che è stato un ottimo difensore, così come Fusco. I maestri bravi sono quelli che non si limitano a spiegare ma che soprattutto si fanno capire; e di qualche insegnamento, o trucco di mestiere – da apprendere rapidamente – la difesa al momento ha assolutamente bisogno per poter essere definita granitica.

Il centrocampo della Paganese è il reparto più atipico del campionato; e sapete perché? Perché è un reparto che ha tanti volti e si confonde piacevolmente con l’attacco. Ha il volto di Carcione, centrocampista pensante, un occhio alla fase difensiva ed un altro alla proposizione del gioco; ha il volto di Guerri che forse ancora non ha dato molto in termini di appariscenza e visibilità ma che si sente nell’economia del gioco. Ma ha il volto soprattutto dei vari Cunzi, Deli, Caccavallo e Cicerelli che sanno sacrificarsi giocando come calciatori universali in tutte le zone del campo.

Adesso che sono arrivati anche Gurma – che è “attaccante attaccante”, cioè uomo d’area, come ha ampiamente dimostrato proprio domenica a Castellammare di Stabia siglando una rete da vero centravanti – e Berardino, altro calciatore universale, Grassadonia ha più frecce al suo arco. Potrà, cioè, fare delle scelte di ordine tattico a seconda dell’avversaria che si incontra e delle particolari situazioni che in una gara si sviluppano. Forse la rosa della squadra ancora non è completa perché bisognerebbe avere sostituti all’altezza in ogni zona del campo, ma è indubbio che oggi qualche scelta tattica è possibile, a differenza di quanto capitato nella prima gara di campionato, giocata con gli uomini contati.

Oggi la squadra appare tale sotto tutti i punti di vista. Anche le individualità di maggiore rilievo – è il caso di Caccavallo, elemento di maggiore spessore tecnico – si sono poste al servizio del gioco collettivo ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Durerà, non durerà questo moto perpetuo che la squadra sembra aver assimilato alla perfezione; sarà il tempo a dirlo. Resta il fatto, incontrovertibile, che ad oggi la squadra appare ben amalgamata e meritevole dei risultati conquistati. Certo, forse la testa di tutti gira un po’ per la scarsa abitudine a respirare aria di alta classifica, ma tutto sta a farci l’abitudine.

Fino a questo momento, la Paganese ha incontrato sul suo cammino tutte squadre costruite per vincere e mi pare di poter dire che se s’è cavata bene, sicuramente oltre le più rosee aspettative. La prova del fuoco sarà affrontata sabato prossimo quando al “Marcello Torre” sarà di scena il Messina, squadra che ha come obiettivo la salvezza.
Nell’occasione vedremo all’opera una Paganese probabilmente diversa sotto l’aspetto tattico; di certo più propositiva perché verosimilmente sarà costretta ad imporre il proprio gioco e a controllare le prevedibili ripartenze degli avversari.

Nella circostanza credo che vedremo all’opera fin dal primo minuto di gioco Gurma al centro dell’attacco e valuteremo la squadra impegnata in una diversa impostata tattica. Non parlo di numeri, lo sapete, ma credo che contro il Messina ci sarà bisogno di più concretezza in zona gol.
Forse proprio sabato avremo il responso che tutti ci aspettiamo e che riguarderà il ruolo che la squadra potrà recitare nel corso del campionato.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com