Nella foto, tratta da Sportube, la spettacolare sforbiciata di Caccavallo finita sulla parte esterna della rete.
Di Nino Ruggiero
Se ieri la Paganese era nella polvere, oggi è sugli altari, a conferma del suo lunatico “dna”.
Vittoria netta, incontrastata, al di là dello striminzito punteggio che potrebbe far pensare a un successo risicato. Il ritorno di Carcione a centrocampo ha ridato al gioco della squadra un volto pulito e geometrico; tanto che la stessa più volte nel corso della gara – dopo un comprensibile inizio balbettante, derivante dal fardello di due gare perdute consecutivamente – si è presentata all’appuntamento con il gol nell’area avversaria.
Vittoria netta, incontrastata, al di là dello striminzito punteggio che potrebbe far pensare a un successo risicato. Il ritorno di Carcione a centrocampo ha ridato al gioco della squadra un volto pulito e geometrico; tanto che la stessa più volte nel corso della gara – dopo un comprensibile inizio balbettante, derivante dal fardello di due gare perdute consecutivamente – si è presentata all’appuntamento con il gol nell’area avversaria.
Potevano essere più numerose le segnature – e dovevano esserlo – perché nel calcio quando dimostri di essere superiore nel gioco espresso devi anche confermarlo mettendo i palloni nella porta avversaria, ma si può essere contenti lo stesso perché sono arrivati tre punti da una trasferta difficile; e l’impresa non è da poco.
Grassadonia ha ritrovato la squadra delle prime giornate, quella che aveva sconfitto il Foggia, era andata a pareggiare a Martina Franca ed aveva sconfitto l’Andria. Ha ritrovato una difesa ferrea che ha potuto contare, oltre che sull’immarcescibile Marruocco, anche su un autorevole Schiavino, su Magri in netta ripresa, sul solito Esposito, che non è più una sorpresa, e su un Palomeque disciplinato e attento alle consegne ricevute.
Ma ha ritrovato soprattutto l’armonia del gioco di centrocampo, con un Carcione illuminante, con un Guerri uomo-dovunque, con Cicerelli, Cunzi e Deli che hanno fatto sentire la loro presenza quando si è trattato di offrire il proprio contributo alla fase difensiva, ma che sono stati pronti a portarsi in avanti, senza risparmio e con grande determinazione, a sostegno di un immenso Caccavallo che forse ha giocato la più intensa partita da quando è a Pagani.
Adesso che si è interrotta la miniserie di risultati negativi, bisognerà però già sabato prossimo al “Marcello Torre” confermare quanto di buono fatto vedere a Monopoli. C’è in giro più voglia di altari che di polvere.
Appuntamento nella giornata di lunedì per un approfondimento con la rubrica“Così è, anche se non vi pare” suhttps://paganesegraffiti.wordpress.com/