30.11.15

La Paganese vista da Nocera.

Voglio cominciare dalla cosa più bella di Paganese-Catanzaro, per cercare di sbollire ancora a distanza di ventiquattr’ore la rabbia, la delusione, l’incredulità di come sia possibile continuare a buttare al vento punti in questo modo.

Avevo detto di voler iniziare dalle note liete e senza dubbio sabato sera, al triplice fischio del signor Zanardelli di Siena, è stata impressionante la marea umana che s’è schiusa davanti ai nostri occhi, nel settore Distinti, dinanzi al sipario del Marcello Torre. La folla di giovani tifosi che ha invaso il settore rendendolo vivo, colorato, animato e pieno di passione, semplice ma coinvolgente, è stata lo spot più bello per la Paganese, il gol più bello che potesse mai segnare la squadra di Grassadonia.
Hanno risposto presenti i ragazzi delle scuole elementari e medie, come recitavano degli striscioni che si mescolano a quelli dei ricordi di “Mammì e Violante uomini di un calcio d’altri tempi”. Che bello! Che spettacolo!

Missione riuscita da parte della Paganese che invogliamo a proseguire su queste iniziative che hanno rotto l’indugio e la separazione tra i giovani e la Paganese che dev’essere sempre più presente ed aperta sul territorio. Così si semina la passione, così si educano i piccoli a tifare per la squadra della propria città. Forgiandoli anche alla delusione, come sabato, dovendo sapere che: ”La Paganese è passione, fede, soprattutto sofferenza”, perciò la si deve amare anche e soprattutto quando si perde.
Pensate che nel frattempo mi stia passando la tempesta emotiva, che la delusione si stia dileguando? Per niente. Anzi, sapete che vi dico: la partita l’abbiamo vista tutti e non ho nulla d’aggiungere per ora. La bellezza di quei giovani tifosi, così composti in quel settore tanto che un amico mi diceva: “I distinti stasera sembrano un settore degli stadi inglesi”, non la voglio rovinare con analisi tecnico tattiche ma soprattutto di psicoanalisi. Sì, perché penso che, dopo aver visto quel primo tempo e poi l’altra medaglia del secondo, alla ripresa non ci vorrebbe un confronto con Grassadonia ed il suo staff, per analizzare la sconfitta, ma con un'equipe di psicologi. Per capire perché Carcione passa dalle stelle alle stalle in sette giorni, per capire l’altalenante stagione di Marruocco, che continua a porre sempre le sue firme sui gol avversari, risultando meno decisivo di qualche anno fa e certificare che questa squadra ha dimostrato di non essere pronta per il salto di qualità, non per mancanze tecniche ma per tenuta mentale.

Peppe Nocera per Paganesemania