Sono felice, perché la Paganese ha vinto. Lo sono sempre quando succede e poi per giunta quando avviene così, il gusto è ancora più bello. Non battevamo le vespe in casa da 30 anni, ero presente in quella gara di fine stagione che ci consegnò la permanenza in C2 in quel campionato ’85-’86, forse per questo abbiam dovuto sudare le proverbiali sette camicie, con la pressione arteriosa che si sarà innalzata a dismisura e imprecato tanto, da dover tappare le orecchie ai bambini. Non le ho tappate a mio figlio, perché con lui ho condiviso la gioia di una vittoria che resterà indimenticabile, come mi ha detto a fine partita ritornando a casa, da raccontare ai posteri. Il nostro abbraccio al rigore parato da Marruocco, straordinario, sarà un’altra emozione che ci porteremo sulla pelle di questa domenica che ci ha regalato l’emozione che solo il calcio, solo la Paganese, solo le sane passioni ci possono offrire.
Sono felice perché è finita bene come nelle più belle favole e non voglio pensare, lo farà per me Grassadonia alla ripresa con una giusta reprimenda ai suoi ragazzi, a quel indecifrabile, molle, presuntuoso, secondo tempo che ha rianimato una Juve Stabia, morta e sepolta nei primi quarantacinque minuti. Sono felice per le stupende azioni descritte sul rettangolo di gioco da Cunzi e Caccavallo da Carcione e Dozi facendo impazzire sulla corsia sinistra il povero Romeo che non sapeva come fermare le sovrapposizioni del sempre più sicuro difensore francese quei tagli diCunzi, le sue sgroppate che rimarranno impresse nelle cose più belle di questa stagione come il taglio della barba che è coincisa con la sua prima doppietta in una giornata dove è stato perfetto.
Caccavallo che continua a far impazzire i portieri che non indovinano mai il lato giusto dal dischetto, rete numero12, con la rabbia di una vittoria che stava sfumando raccolta in quella maglia lanciata a terra e subito scappato via al triplice fischio. Sono felice per la terza vittoria consecutiva e per una squadra che fa divertire, e soffrire, che parte a testa bassa e non si ferma mai. Peccato per chi non era presente, non potranno raccontare le emozioni vissute alTorre in un derby ed una partita che è già entrata nella storia della Paganese, in quest’anno in cui ricorrere il novantesimo della fondazione della società azzurrostellata!
Peppe Nocera per Paganesemania