Nella foto, tratta da Sportube, il gol del Lecce realizzato con un tiro da trenta metri scoccato da De Feudis e terminato all’incrocio dei pali
Di Nino Ruggiero
Volevo scrivere di futuro, quello prossimo, in vista del campionato 2016-17, ma ci sono ancora strani e colpevolmente trascurati codicilli da sistemare per porre definitivamente in archivio l’attuale torneo.
È destino che si debba penare fino all’ultimo in un campionato che poteva riservare ben altre soddisfazioni ma che – conti alla mano, a due giornate dal termine – non è affatto da considerare concluso per quello che riguarda il discorso salvezza.
Pareva fatta, specie all’indomani della bella vittoria conseguita con il Matera, ma non è così; nel calcolo delle probabilità c’è da tenere in debito conto una possibile classifica avulsa che vedrebbe proprio la Paganese messa peggio di tutte in caso di risultati pieni conseguiti da Monopoli, Catania e Catanzaro.
Quarantuno punti, tutti sudati con atteggiamento operaio, dunque, ancora non bastano per garantire tranquillità alla squadra e all’ambiente. Un campionato strano, tirato e strampalato al tempo stesso, da parte della Paganese che ha dato l’illusione, in più di una occasione, di poter coltivare un sogno impossibile, ma che poi, alla fine, ha dovuto ripiegare su cose terrene, più a portata di mano. Ma anche in questo non è stata fortunata; troppi risultati a sorpresa sono sopraggiunti negli ultimi due turni e si è capito che bisognerà fare affidamento solo ed esclusivamente sulle proprie forze per arrivare al traguardo di minima stabilito all’inizio del campionato.
Ci vorrà un punto, da conquistare nella gara interna di sabato prossimo contro il Catania o in trasferta a Caserta nell’ultima di campionato, per chiudere il discorso definitivamente, anche in termini squisitamente aritmetici.
Non è molto, ma non è nemmeno impresa da poco perché, proprio per il fatto di dover affrontare una squadra in lotta per non retrocedere ed un’altra in lotta per i play-off, si sa a priori che si tratta di due incontri affatto morbidi.
Intanto è arrivata pure la scure della Lega che ha appiedato per due turni Marruocco e per un turno sia Sirignano che Esposito. Contro il Catania – concorrente diretta alla salvezza – dunque, Grassadonia dovrà inventarsi di sana pianta il reparto difensivo, proprio quello che nelle ultime gare aveva acquisito una fisionomia di tutto rispetto. Ci sarà da rimodulare l’intero reparto arretrato e Bocchetti, atleta navigato ed esperto, adattato a ben ragione al centro della difesa, dovrà fare da chioccia ai giovani colleghi di reparto cui Grassadonia dovrà obbligatoriamente ricorrere; primo fra tutti il diciassettenne Borsellini che sostituirà in porta il capitano Marruocco.
Sembrerà strano, ma credo che nella giornata di sabato l’attenzione di molti – più che sul “Marcello Torre” – sarà puntata soprattutto sui campi che vedranno all’opera Monopoli e Catanzaro, le due squadre che assieme a Catania e Paganese sono ancora in ballo nel discorso salvezza.
Sarà un finale thriller più per i play-out, con Ischia, Martina Franca e Melfi già rassegnate a giocarsi il posto in Legapro, che per i play-off.
Ripensando al campionato che volge al termine e alle traversie che hanno accompagnato la Paganese per gran parte dello stesso, e al traguardo finale che sembra essere sempre a portata di mano, mi è venuto in mente il titolo di un film in bianco e nero degli anni Sessanta di Jean-Luc Godard dal titolo emblematico “A bout de souffle”, ossia “Fino all’ultimo respiro”.
Si, proprio un campionato all’ultimo respiro, come quello che nel corso delle ultime due gare attanaglierà la mente e il cuore di tutti coloro che amano i colori azzurro-stellati.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com