4.4.16

I galli nel pollaio.


Nella foto, tratta da Sportube, il gol fallito da Deli nella ripresa

Di Nino Ruggiero

Ci avviamo al termine della stagione e, purtroppo, non possiamo ancora archiviare definitivamente la pratica “salvezza”. Manca poco per raggiungerla, è vero, ma ogni qual volta il traguardo sembra a portata di mano c’è sempre qualcosa che lo sposta di un tanto; quasi un tiro e molla dispettoso del destino che ci tiene ancora sulla corda.

Contro il Melfi la Paganese ha giocato una gara a fasi alterne. In un caldo tardo pomeriggio le due squadre hanno dovuto fare i conti innanzitutto con un clima più estivo che primaverile.
La partita ha visto una partenza spavalda della squadra lucana che è sembrata per nulla intimorita dal fattore campo. Forte di un centrocampo operaio, il Melfi ha chiarito subito le sue intenzioni che non erano e non sono affatto quelle di una squadra in smobilitazione. Molto pressing in tutte le zone del campo, raddoppi asfissianti, tackle sempre al limite del sano vigore agonistico: così si è presentata la squadra gialloverde mettendo più di una volta in difficoltà Bocchetti e compagni.

La Paganese ha sofferto per buona parte del primo tempo un’aggressività inaspettata dei lucani e ha anche abdicato al solito fraseggio che caratterizza la sua idea di gioco. Gli azzurro-stellati per lungo tempo hanno abusato di lanci lunghi che partivano dalle retrovie; gli stessi – saltando il centrocampo – risultavano sempre preda degli aitanti difensori avversari che sui palloni aerei riuscivano a sovrastare fisicamente atleti abituati al dialogo con palla a terra. Sto parlando di Cunzi, in particolare, stretto in una ferrea morsa da due marcantoni che non gli concedevano un solo metro di agibilità.

Poi, per fortuna, nella ripresa, qualcosa è cambiato nel gioco della Paganese. La squadra ha macinato manovre più lineari ed efficaci e il Melfi ha avuto più di una difficoltà per preservare la sua porta. In questo il portiere Santurro è stato bravissimo e fortunato al tempo stesso riuscendo a sventare consecutivamente due tentativi ravvicinati di Caccavallo e di Deli.

In casa paganese il pareggio va accettato serenamente perché bisogna riconoscere che il Melfi non ha rubato nulla: è stato sempre in partita e ha ribattuto colpo si colpo alle iniziative azzurro-stellate.
Complessivamente i ragazzi di Grassadonia sono stati autori di una discreta prova, sicuramente non all’altezza delle migliori prestazioni, ma nemmeno tanto scadente. I tenori della squadra, però, quelli che di solito intonano canti da applausi, hanno tenuto un livello buono, ma non hanno emesso acuti; si sono così adeguati al rendimento medio dei meno titolati compagni.

Ancora una volta – ma non è una novità – gli azzurro-stellati hanno accusato la sindrome del centro classifica; quella dell’aurea mediocrità; quella che ci ha accompagnati per buona parte del campionato e che non ha mai permesso alla squadra – nei momenti in cui avrebbe potuto confermarsi pronta per altri traguardi – di poter salutare definitivamente le zone basse della classifica.

Questa, si sa, è storia conosciuta ed è inutile e compromettente – in questo momento – ripetere concetti già espressi a più riprese durante il campionato.
La nota positiva del momento è rappresentata dalle mosse di mercato della società per il futuro. Se non vado errato, è la prima volta che la Paganese nella sua lunga storia comincia a pensare al domani a campionato ancora in corso. I rinnovi contrattuali voluti dal presidente Trapani e sottoscritti da Cicerelli, Cunzi e Carcione autorizzano la fantasia dei tifosi a librarsi in volo.

Le squadre si costruiscono con parsimonia, senza esagerare: per la Paganese – fermo restando una sana politica giovanile – ci vogliono innesti di qualità in difesa, a centrocampo e in attacco; dico tre, ma buoni, senza mettere troppi galli nel pollaio.

E chissà perché – a proposito di galli nel pollaio – il mio pensiero va a Foggia e Lecce, due squadre che, sulla carta, avrebbero dovuto stracciare il campionato e che invece, a tutt’oggi, sembrano essere in lotta con se stesse.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com