12.9.16

Tempo al tempo.


Di Nino Ruggiero

Nella foto, tratta da Sportube, Zerbo ha appena scoccato il tiro che terminerà sul palo alla sinistra di Ginestra

Si vince, si perde, si pareggia. Nel calcio – è risaputo – non c’è mai niente di scontato per quello che riguarda il risultato.
Domenica sera ha vinto la Casertana, con poco merito, è vero; ma il calcio riserva sempre sorprese. Brutta sconfitta, di sicuro immeritata per la Paganese, ma brutta sconfitta anche per lo sport con un codicillo finale decisamente da cronaca nera che non fa onore a chi lo ha provocato. I colpevoli, in questi casi, non hanno mai un nome e cognome; essi sono figli di un malcelato concetto di rivalità, perché è chiaro che non si può etichettare come tifoso chi fomenta scontri fisici e non riesce a calarsi mentalmente in un sano antagonismo campanilistico.
La partita – che aveva tutte le caratteristiche di un derby e forse avrebbe meritato più attenzione da chi è preposto all’ordine pubblico – ha risposto in pieno alle aspettative della vigilia, così come ha risposto alle aspettative il pubblico, valutabile intorno alle duemila e cinquecento unità.
Spettacolare la coreografia della curva nord con una gigantografia che ha voluto ricordare Salvatore Francavilla, un giovane tifoso prematuramente scomparso, simbolo di un sano mondo ultrà; commovente e toccante, invece, la cerimonia in ricordo di un altro giovanissimo tifoso, Alfonso Vaccaro, scomparso proprio nei giorni precedenti l’incontro, con consegna di una targa alla famiglia da parte di Vincenzo Marruocco e Filippo Raiola.
Gara maschia, combattuta, dai ritmi sostenutissimi. Paganese da “lavori in corso”.
Grassadonia vuole dare subito più sprint all’attacco e inserisce fin dal primo minuto l’ultimo arrivato, Antimo Iunco. Arrivo lampo venerdì a Napoli con Frecciarossa; firma e subito con i compagni. Due soli allenamenti e via…
Questo per far intendere quanto fosse considerato importante per l’economia del gioco paganese il neo arrivato, che – ricordiamolo – ha trascorsi anche in serie A. Purtroppo in certi casi la sola qualità non basta. La condizione fisica è elemento importante, imprescindibile per chi gioca a calcio; e quella di Iunco – comprensibilmente – non è proprio ancora ideale.
In tutti i casi, l’impressione generale ricavata dalla gara con la Casertana è positiva.
La squadra, con gli ultimi innesti, è parsa ben quadrata in tutti i reparti. In difesa sono emerse subito le buone qualità di Alcibiade che si avvia a diventare il leader del reparto per autorevolezza e determinazione. Da registrare, invece, l’intesa con Silvestri. Ottima la prova dei due difensori laterali, Dicuonzo a destra e Della Corte a sinistra, capaci e bravi a interpretare con la stessa efficacia sia la fase difensiva che quella propositiva sulle fasce di competenza. Credo che con i due, già in buona forma, Grassadonia abbia sistemato le due corsie laterali.
A centrocampo, Pestrin ha confermato quello che di buono aveva già fatto vedere nella gara di Matera; grande personalità, incedere maestoso palla al piede, lanci illuminanti e soprattutto un carattere di ferro; da elemento autorevole che sa recitare alla perfezione la parte che Grassadonia ha ritagliato per un elemento della sua caratura. Accanto a Pestrin sta nascendo un astro, il giovane Parlati, classe ’97, che sembra già un veterano per il modo con cui interpreta la gara: giudizioso, geometrico, aggressivo al punto giusto, anche classicheggiante in alcuni suoi movimenti. Deve crescere ancora, e crescerà – a mio modesto parere – sotto la guida esperta di Grassadonia che evidentemente, proprio per il fatto di averlo schierato, crede molto nelle sue possibilità.
Il reparto di centrocampo con Pestrin in grande spolvero, con Parlati che riesce ad essere duttile tatticamente e con un Deli che ritroverà presto la forma migliore, si avvale anche dei ritorni preziosi di Cicerelli sulla sinistra e di Zerbo sulla destra.
Cicerelli è già in forma smagliante. Credo che si avvii a disputare la migliore stagione da quando è a Pagani perché è maturato molto tatticamente e riesce a effettuare cambi di passo impressionanti. Deve forse solo regolare meglio l’alzo del mirino quando tira in porta; se riuscirà a farlo, senza sprecare inutili energie, sarà sicuramente il fiore all’occhiello della squadra.
Zerbo ha ancora un rendimento altalenante perché probabilmente deve ancora integrarsi negli schemi voluti dal suo allenatore, ma ha dimostrato di avere buone frecce al suo arco e soprattutto è uno che vede la porta.
Di Iunco ho già detto: avrà bisogno di tempo per carburare, ma le sue doti non hanno bisogno di presentazioni, così come non ha bisogno di presentazioni Reginaldo, subentrato nella ripresa e apparso appesantito a causa della lunga lontananza dai terreni di gioco.
Tempo al tempo. La squadra c’è e riesce a trascinare anche il pubblico per il suo modo di giocare. Grassadonia dovrà plasmarla giorno per giorno e, purtroppo, non avrà molto tempo per farlo con il campionato che incalza.
Nemmeno il tempo di respirare che c’è già in vista la trasferta infrasettimanale di Andria. Poi, domenica ancora trasferta a Catanzaro, nella tana di Preiti, Carcione e Cunzi.
Che inizio, ragazzi! Ma spero anche di dire al più presto, con il conforto anche di risultati positivi: che Paganese!

Nino Ruggiero