Nella foto, Zerbo festeggiato dai compagni dopo la realizzazione del temporaneo uno a zero
Di Nino Ruggiero
Pareggio beffardo in casa contro la Virtus Francavilla, non tanto per il risultato in se stesso che ci può pure stare, quanto per il modo con cui è maturato.
Non è stata una bella partita, ma lo si sapeva già perché sono stati rispettati i canoni tattici, tipici di questi incontri. Da una parte la Paganese attestata su posizioni prudenziali, diciamo abbastanza equilibrata tatticamente, con la novità di Longo sulla destra con licenza di offendere; dall’altra la Virtus, ben disposta sulla difensiva ma pronta anche a ripartire per fare male.
Diciamocelo in un orecchio: le potenzialità della Paganese sono arcinote a tutti quelli che seguono interessatamente il girone. Ci sono filmati, riprese televisive; ci sono osservatori che conoscono vita, morte e miracoli degli atleti più rappresentativi della squadra azzurro-stellata. In un calcio frenetico, ma anche molto tattico, non ci vuole molto, proprio perché si ha contezza del valore di determinati calciatori, a trovare il modo per imbrigliare quelli che vengono considerati i punti di forza di una squadra.
Oramai, Pestrin a centrocampo, Deli sulla tre-quarti e Cicerelli sulla fascia sono“carte conosciute” e gli allenatori avversari per prima cosa pensano a come imbrigliarli per metterli in condizione di non nuocere; in altre parole pensano a annullare le fonti di gioco della Paganese e i calciatori ritenuti più pericolosi in avanti.
Bisogna dire a onor del vero che i tre calciatori citati – pur guardati a vista con raddoppi nelle marcature spesso al limite del regolamento – se la sono cavata egregiamente. Forse Cicerelli, schierato a sinistra della propria difesa e costretto più sulla difensiva, ha abdicato parecchio alle sue sgroppate in avanti, ma bisogna anche tener conto del suo utilizzo in fase di contenimento.
Deli ha sciorinato numeri di alta scuola; è andato anche vicino al gol nel secondo tempo quando dopo un entusiasmante slalom ha effettuato un tiro a giro di destro degno di migliori fortune, ma nell’occasione è stato bravissimo il portiere Costa a deviare il maligno tiro in calcio d’angolo. Discrete le prestazioni di Longo e di Tagliavacche che di certo non hanno demeritato; ma sono state prestazioni piatte, senza acuti. Così come sono state senza acuti le prove di Reginaldo e di Herrera in avanti, bloccati dalla ferrea difesa pugliese.
Il pareggio, dicevo all’inizio, è parso però beffardo per il modo con cui è maturato.
Partiamo dal gol della Paganese, arrivato dopo buoni venti minuti del secondo tempo. Bello ed elegante lo spunto di Deli che in area serve il neo entrato Zerbo ben appostato sulla sinistra; controllo e tiro in diagonale di sinistro di quest’ultimo in un “amen” con pallone che si conficca con una violenza incredibile tra palo e portiere. Bella l’azione, bellissimo il gol; decisamente da cineteca.
Dovrebbe essere fatta per la prima vittoria in casa, anche in considerazione del fatto che la Virtus non pare avere frecce particolarmente pericolose al suo arco. Invece basta una semplice punizione dalla trequarti campo; bastano un controllo sporco, una strana deviazione, con il pallone che s’inarca, sembra essere destinato a finire fuori ma, all’ultimo momento, lo troviamo che si insacca con una strana traiettoria proprio a fil di palo alla destra del sorpresissimo Marruocco.
Una vera beffa. Ma questo è il calcio, facciamocene una ragione senza per questo voler trovare a tutti i costi il responsabile del misfatto. Infortuni possono capitare in tutte le migliori famiglie; non facciamone un dramma e ricordiamoci che domenica prossima, in notturna contro il Melfi, c’è un’altra prova di appello al “Marcello Torre”.
Prima o poi ce la faremo a sfatare questo benedetto tabù casalingo che ci accompagna da tempo. Crediamoci, però.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com