7.11.16

La Paganese vista da...Nocera! Complimenti al "centenario" Marruocco.

di Peppe Nocera

Non potevo iniziare l'analisi della partita della Paganese se non dal complimentarmi, come nel più classico "Dare a Cesare quel che è di Cesare", com'è giusto che sia, con Vincenzo Marruocco. Innanzitutto per il traguardo delle cento presenze con la nostra casacca azzurrostellata che da cinque anni è anche la sua. L'ha fatto nel migliore dei modi, esaltandosi come piace a me e penso a tutti gli sportivi che l'hanno applaudito prima della gara, parando il quinto rigore della sua carriera a Pagani, il secondo in stagione dopo quello di Catanzaro. Allora, come ieri con ilTaranto, lo fece in una fase delicata della partita. Avevamo da poco sbloccato il risultato ed il destino, oltre che la bravura del portiere azzurro, aveva in serbo il giusto epilogo per mettersi alle spalle il folle gesto di Cosenza. Nella vita forse è tutto scritto e per Marruocco, istrionico e passionale estremo difensore azzurrostellato, bisognava scrivere questa nuova pagina del suo quinto capitolo alla Paganese. Attento, essenziale, concentrato, tranquillo, preciso nelle parate e nel giocare la palla con i piedi, che lo rendono insosituibile per Grassadonia: questa la centesima partita in azzurro di Vincenzo Marruocco. Esagererei nel dire che lo vorrei o lo vorremmo vedere sempre così. Capisco che non è possibile ma ce lo auguriamo. Questo mio pensiero è la dimostrazione che non ho nessun preconcetto verso il Marruocco portiere che mi delude quando esce dalle righe e sbrocca a livello caratteriale, penalizzando se stesso e la Paganese. Chiuso il discorso Marruocco (ma era doveroso questo mio attestato dopo le critiche che gli mossi) volgo il mio pensiero verso la squadra.
Essa ha mostrato un primo tempo in cui, nonostante il vantaggio, s'è fatta assalire dal timore di non farcela, anche per una naturale preoccupazione dopo tre sconfitte ed un mal di casa. Nella ripresa s'è sbloccata e con Cicerelli è stata straripante e se la gara fosse terminata quattro o cinque a zero, come ha detto il tecnico del TarantoProsperi, non avrebbe rubato nulla. Importante era vincere, come ha ribadito Grassadonia in sala stampa, anche se c'è da limare aspetti e vuoti mentali che paralizzano ancora alcune fasi della partita. Imapacchettiamo questa vittoria e con fiducia speriamo nel bis contro un'altra pugliese, di gran lunga superiore al Taranto (che dal 1938 ogni volta che giocava il 6 novembre non aveva mai perso in otto occasioni ma c'è sempre una prima volta), ovvero il Foggia. Ed allora sotto con i Satanelli e benediciamo anche loro!

Peppe Nocera - © Paganesemania