1.11.16

La ricetta di Grassadonia.


Nella foto, tratta da Sportube, Reginaldo sta per mettere a segno il gol del temporaneo zero a uno

Di Nino Ruggiero

I giornalisti vedono, rilevano, raccontano; ma non sono tecnici. Se lo fossero, avrebbero fatto un altro mestiere. Lo voglio dire a quegli amici, che in questi giorni, dopo la brutta sconfitta rimediata a Catania, mi chiedono amabilmente quali sarebbero i rimedi da adottare per eliminare le amnesie difensive che stanno caratterizzando l’ultimo percorso della squadra. A loro ho già risposto, ma voglio allargare la cerchia, se possibile, ed essere ancora più chiaro perché mi pare sia giusto fare un discorso d’assieme per rappresentare l’attuale momento della Paganese.

Premessa indispensabile. Ho stima e rispetto per Gianluca Grassadonia, che mi pare abbia dato in più di una occasione dimostrazione di saperci fare. Lo stimo ancora di più come uomo perché non è da tutti – nel variegato e ballerino mondo del calcio – rispettare la parola data.

In agosto, quando si temeva per le sorti della società, Grassadonia è rimasto imperterrito sulla tolda di comando, fedele a una stretta di mano che, per fortuna, per alcuni uomini, vale più di un impegno scritto. Inutile aggiungere altro; sapete bene quante sirene ammaliatrici lo tentassero da tutte le parti.
Tanto premesso, credo che lo stesso allenatore – come tanti appassionati tifosi e simpatizzanti della Paganese – non sia per niente soddisfatto del rendimento della squadra per quello che riguarda la solidità difensiva. Errori nel calcio se ne commettono sempre, è fuori dubbio. Ma quando questi errori superano una certa soglia, allora c’è da preoccuparsi seriamente. La preoccupazione viene dal fatto che – mentre la squadra, nel complesso, semina bene, gioca un buon calcio propositivo, arriva pericolosamente in zona gol e riesce anche a segnare – c’è qualcosa nell’ingranaggio difensivo che s’inceppa. È qualcosa che fa disperdere nel vento – alimentato da falsi apprezzamenti di convenienza – tutto quello che di buono la squadra riesce a fare in tema di prestazione complessiva. E non va bene.
Le buone squadre si caratterizzano per avere difese forti; non dico imperforabili, ma quanto meno attente e ferree che sappiano resistere ai normali attacchi delle squadre avversarie. I pezzi di bravura fanno storia a parte; in questi casi la difesa può fare poco o niente. Ma è un’altra storia, non c’entra con i gol incassati di recente.

Una difesa forte, che commetta pochi errori, deve garantire solidità e sicurezza a tutta la squadra. Non mi pare, al momento, che questa solidità ci sia.
La ricetta, allora, se permettete, la deve trovare solo ed esclusivamente Grassadonia, cui va l’incondizionata fiducia della società e della tifoseria.

Attendiamo, allora, l’opera di Grassadonia in vista di due consecutive gare interne che dovranno chiarire le possibilità future della squadra.
Da esterni, da giornalisti e tifosi, possiamo solo prendere atto che c’è bisogno di sistemare una volta per sempre la fase difensiva della squadra che non è riferita solo ai componenti del reparto, ma a tutta la squadra; questo perché in questo calcio moderno tutti gli atleti sono chiamati ad esprimere le loro qualità e attitudini in ogni momento e in tutte le circostanze.

Chiosa finale. La Paganese ha un buon potenziale ed è ben guarnita in tutti reparti. L’impressione è che sia tra le più forti di questi ultimi anni, specie ora che può mostrare con orgoglio due autentici fiori all’occhiello, cresciuti proprio sotto le cure di Grassadonia. Mi riferisco a Cicerelli e Deli. Il primo ha raggiunto una maturità incredibile riuscendo a svolgere con naturalezza compiti difensivi e di attacco; non a caso è risultato sempre il migliore in campo dall’inizio del campionato.

Il secondo, croce e delizia nel corso degli anni, dotato naturalmente di una classe cristallina, sembra finalmente più continuo nel rendimento e le sue giocate mettono spesso in allarme le difese avversarie.
Buone notizie anche da Reginaldo, implacabile giustiziere delle aree di rigore. Contro il Catania ha avuto due occasioni per segnare. Nella prima è stato bloccato da un ottima uscita del portiere Pisseri; nella seconda non ha perdonato e il suo “shoot” di sinistro è risultato un’autentica goduria per gli sportivi paganesi. La media per lui è buona: due tiri, un gol.

Adesso aspettiamo solo Iunco. Per lui attendiamo buone notizie dallo staff medico.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com