2.11.16

La Paganese vista da... Nocera! Così bella ma così fragile.

Così non si va lontano. Altro che play-off, traguardo sbandierato e se non raggiunto sinonimo di fallimento della stagione. Qua bisogna guardarsi alle spalle e cambiare rotta ed obiettivo. I proclami sono belli ed importanti ma le chiacchiere al momento non corrispondono ai fatti, quelli del campo. A Catania è andato in scena il solito copione della Paganese, versione trasferta, che comincia anche a preoccupare per il futuro. Il trend comincia a preoccupare perchè si ripetono sempre, come ha ripetuto un furioso Grassadonia al termine della gara, sempre le stesse ingenuità che non si adddicono ad un reparto che è costituito da difensori esperti e navigati della categoria. Cominciano a pesare sull'andamento della stagione che, al netto delle difficoltà iniziali, ora ha bisogno di un cambiamento radicale se si vogliono perseguire taluni risultati. Dalla partita con la Casertana ad Andria a quelle in casa con il Francavilla, proseguendo a Cosenza e Catania si sommano gli errori dei singoli del reparto difensivo. Fa specie vedere calciatori dell'esperienza di Alcibiade, Silvestri, Camilleri, Dicuonzo, senza ritornare su Marruocco, incappare ripetutatmente in dimenticanze clamorose che si pagano caro. Preoccupano per come, soprattutto a Catania, una difesa schierata e con letture difensive semplici possa commettere tali errori. Errori che dopo un primo tempo giocato da tutti i componenti del reparto, con attenzione, è crollato ingenuamente sotto i colpi di un Catania che ha fatto ben poco per guadagnarsi la vittoria. Fa male e demoralizzano queste sconfitte, mai raggiunte a mani basse dagli avversari, che mandano in frantumi punti importani. Siamo alla settima sconfitta su undici gare, la terza consecutiva, ancora una volta in rimonta. Dopo Cosenza anche a Catania non riusciamo a tenere il vantaggio per poi cadere periciolosamente nel vortice delle ingenuità. Al di là di essere coglioni o polli, citazione di Grassadonia e Dicuonzo, questa squadra si sta dimostrando fragile ed ingenua ed intanto si scivola ancora in classifica ed ora occupiamo l'ultima posizione dei play-out. Classifica comunque corta se si pensa che in tre punti i sono racchiuse otto squadre, tra i 10 punti della Paganese ed i 13 della Casertana.
Emerge in queste prime undici gare come la Paganese non conosca equilibrio con il segno X che è quasi uno sconosciuto. Solo uno, in casa. In trasferta su sei gare disputate quattro sconfitte e due vittorie e solo la Paganesenon ha mai pareggiato lontano dalle mura amiche. Da domenica però è vietato sbagliare. Se prima le sconfitte interne le compensavamo con le vittorie esterne, ma non poteva sempre andare così, ora è fondamentale vincere in casa dove ci attendono due gare consecutive con Taranto e Foggia. Se la difesa traballa e l'attacco stenta, qualcosa Grassadonia deve cambiare ed anche in fretta. Intanto Chiriac s'è dimostrato all'altezza, tra i pali, in queste due gare, soprattutto a Catania. Ora ingiustamente ritornerà in panchina per lasciare i guanti da titolare a Marruoccoche dovrà superare la prova del "Torre", dove ci sarà una tifoseria poco propensa a perdonargli il minimo "colpo di testa". Anche per questo avrei preferito ancora il giovane Chiriac, che è libero mentalmente e voglioso di ben figurare dopo queste due partite in cui è stato messo alla prova superandola brillantemente, ancora a difesa dei pali azzurri in cui, con semplicità e personalità, ha svolto il delicato ruolo di portiere.

Peppe Nocera
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