Nell’ultima giornata di campionato il pubblico, accorso finalmente numeroso al "Marcello Torre", ha assistito ad una bellissima partita di calcio tra due squadre, Paganese e Foggia, che hanno cercato attraverso il gioco di arrivare ai tre punti. Quando gli ingredienti sono gioco propositivo, intensità, voglia di vincere, il risultato non può che essere un match piacevole ed emozionante. Il pareggio finale rende giustizia a due squadre che fino all’ultimo secondo hanno provato a superarsi senza lesinare energie. I due allenatori a confronto, Gianluca Grassadonia da una parte e Giovanni Stroppa dall’altra, hanno filosofie di gioco simili, non solo perché prediligono entrambi il 4-3-3 ma soprattutto perché vogliono che le loro squadre non buttino mai via la palla ed inizino il gioco partendo dai difensori e coinvolgendo perfino i portieri. Tante volte infatti, durante la partita, abbiamo assistito ad una circolazione di palla traCamilleri, Alcibiade e Marruocco per la Paganese e tra i centrali difensivi Martinelli,Empereur ed il portiere Guarna per il Foggia. Questo modo di iniziare l’azione permette a chi fa “possesso” di stanare l’avversario, il quale avanza per fare pressione, e trovare così il passaggio per i centrocampisti o gli attaccanti sviluppando così la manovra d’attacco. Ovviamente una simile interpretazione della manovra comporta qualche rischio, infatti, come in occasione del rigore ottenuto dal Foggia, la Paganese ha gestito male il possesso palla in difesa e con un passaggio sbagliato ha involontariamente servito l’attaccante ospite Letiziache è riuscito a propiziare il penalty. Nonostante i rischi che si corrono, iniziare l’azione dalle retrovie rende più efficace la manovra offensiva e favorisce di più la tecnica e lo spettacolo.
La Paganese nonostante un divario tecnico importante rispetto al quotato Foggia non ha avuto paura ed ha affrontato i satanelli a viso aperto, utilizzando le stesse armi; merito di un allenatore come Grassadonia che, a prescindere dall’avversario, propone sempre una squadra che giochi un calcio offensivo. Non a caso l’ottimo tecnico ex Salernitana, per sostituire lo squalificato Deli, inserisce come mezz'ala sinistra il panamense Herrera che ha spiccate caratteristiche offensive. Il numero 14 azzurrostellato, sommato agli attaccanti Reginaldo,Cicerelli e Celiento, schierati tutti contemporaneamente, ha reso il 4-3-3 a “trazione anteriore” ed i risultati si sono visti. Nonostante un avversario fortissimo, infatti, la banda diPestrin e compagni ha collezionato diverse azioni da gol e lo ha fatto giocando un calcio spettacolare. Come nell'azione che vi proponiamo in foto, che porta al colpo di testa diHerrera poco dopo lo 0-1 di Sarno. L'azione parte da Celiento, che tende a stare largo a destra e serve con un bel pallonetto Dicuonzo, il quale nel frattempo ha sfruttato il movimento ad uscire di Maiorano che gli ha creato lo spazio. In area, invece, Reginaldo va ad attaccare il primo palo, Herrera, anticipando Agnelli che lo marcava ad inizio azione e anche Angelo, si ritroverà tutto solo all'altezza del secondo palo.
Il Foggia ha saputo soffrire ed ha avuto un predominio del gioco solo nella fase centrale del secondo tempo quando gli ingressi di calciatori freschi e del calibro di Chiricò, Letizia eAgazzi, hanno fatto la differenza rispetto ad una Paganese stanca che fino ad allora aveva corso tantissimo per recuperare un risultato che già dopo sei minuti la vedeva in svantaggio. Unico neo per gli azzurro stellati è proprio lo spreco delle tante occasioni create, non solo nella conclusione finale , ma anche nella scelta dell’ultimo passaggio che spesso viene sbagliato. La strada però è quella giusta e con il ritorno di qualche pedina fondamentale, come l’attaccante Iunco, la Paganese può sicuramente trovare spazio nella griglia playoff.
Alfonso Tortora
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