Questa settimana ospite della nostra rubrica "Quattro chiacchiere con..." un personaggio che Pagani sportiva non può aver dimenticato, il diggì Cosimo D’Eboli, per tutti affettuosamente Cocchino, attualmente responsabile dello scouting della Salernitana. Dieci anni di Paganese intervallati in due fasi, D’Eboli ha preso parte attiva al ritorno della Paganese nei professionisti nel 2006/2007 con la splendida cavalcata sotto la guida di Giacomarro. Tisci, Taccola, Pantanelli, Marruocco, Caccavallo, Herrera sono solo alcuni dei nomi che D’Eboli ha portato a Paganiper difendere i colori azzurrostellati. Sabato, per la prima volta, vedrà all’opera la Paganese per conto della Salernitana. "Sarò a Pagani con il mio amico Alberto Monetta a seguire per la prima volta la Paganese. Verrò per lavoro, ma sono sicuro che non appena varcherò le scalee del Torre, mi emozionerò e mi torneranno in mente tantissimi ricordi al capezzale di una società gloriosa come la Paganese".
Dovrà osservare qualcuno per conto della Salernitana?
"Spierò Deli che già in estate era stato nel mirino della Salernitana. E’ stato un calciatore voluto fortissimamente da me e dall’allora tecnico Maurizi. Questo è l’anno della sua consacrazione perché lui ha tutti i mezzi per poter fare il salto di categoria. Nel mirino anche alcuni giovani della Reggina ma per ovvi motivi non posso fare i nomi”.
Paganese e Reggina, due squadre che non attraversano un buon momento...
"Ma la Paganese dopo la sconfitta di Lecce deve vincere per dare una risposta forte al suo campionato. Di fronte avrà una squadra piena zeppa di giovani ma sicuramente alla portata della Paganese. Mi auguro che possa portare fortuna agli azzurrostellati e magari trascorrere un buon Natale in vista del mercato di gennaio".
A proposito di mercato, dove deve intervenire la società?
"Non mi permetto di dare giudizi dove intervenire. Il patron Trapani ha affidato il mercato a gente competente che sa bene le esigenze della squadra da affidare a Grassadonia in vista del girone di ritorno".
Grassadonia, un tecnico che ha portato lei a Pagani.
"Gianluca l’ho voluto io ed è stata una scommessa vinta. E’ un allenatore che conosce bene il suo lavoro e lo fa con passione. Lo stimo moltissimo. Lui è legato alla società del patron Trapani, non a caso, quest’estate, nonostante le tantissime richieste anche dalla B, ha voluto continuare il progetto con la società azzurrostellata e questo gli fa onore".
Che ricordi ha della piazza di Pagani?
"Molti, tanti, non saprei da dove iniziare e dove finire. Il ricordo più brutto credo sia stato il primo anno di Grassadonia, coronato poi con il ritorno del tecnico salernitano e la vittoria nei playoff con il Chieti. Il più bello non può non essere la vittoria dei playoff contro la Reggiana al Torre, un’emozione indescrivibile".
Se dovesse dare un giudizio a questo campionato?
"In vetta credo che siano Lecce, Matera, Foggia e Juve Stabia a giocarsi il campionato. Non c’è la squadra ammazza-campionato come l’Alessandria nel girone A. Bisognerà vedere cosa faranno nel mercato invernale perché qualche cosa sicuramente inseriranno in organici tecnicamente già validi. In coda, c’è grande incertezza anche se vedo le siciliane in grossa difficoltà".
Un saluto particolare?
"Alla famiglia Trapani ed alla tifoseria, calda, appassionata e competente. Non vedo l’ora di tornare".
Carmine Torino
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