Nella foto l'’attaccante Bollino in un'immagine di repertorio
Non proprio una rivoluzione, ma poco ci manca. Ho atteso le ultime battute di questo strano mercato di gennaio prima di scrivere la consueta nota settimanale; più che di riparazione è sembrato il mercato delle svendite.
Molti movimenti, più di quanto ci si attendesse, in casa Paganese. Li ho contati: nove calciatori in uscita, dieci in entrata, se non è un record poco si manca. Altro che Stazione Termini! Un via vai anche comprensibile, soprattutto per problemi di bilancio, che determina modifiche sostanziose nell’inquadratura della squadra.
Non conosco la bontà tecnica dei tanti giovani che si affacciano in casa azzurro stellata per conquistare un posto al sole. Voglio sperare che essi siano di gradimento a Grassadonia che ha – a più riprese – chiesto giovani di valore nel momento in cui si è dovuto piegare davanti all’imprescindibile esigenza di salvaguardare bilancio e società.
Qualche parola però posso spenderla su Bollino, che ho visto più di una volta in azione, sia quando ha giocato nel Foggia, sia ultimamente nel Taranto. Lo ritengo elemento tecnicamente valido, eterna promessa di un calcio romantico, sinistro fatato, calamitato, forse un tantino incostante nel rendimento ma di certo elemento di prim’ordine che saprà ritagliarsi un ruolo importante nello scacchiere tattico della squadra, specie se sarà utilizzato nella stessa posizione di Caccavallo negli anni scorsi. Ma Grassadonia al riguardo di certo sa più di me.
A centrocampo Maiorano è stato sostituito con Carrotta, proveniente dall’Akragas; e negli ultimi momenti di mercato è arrivato anche il promettente Tascone, via Genova. Una cosa la posso dire adesso che i giochi sono fatti: per quello che aveva dato Maiorano fino al momento dell’addio, è difficile che qualche altro possa fare peggio; quindi credo che nel reparto di centrocampo si possa solo migliorare per assicurare all’inossidabile Pestrin una spalla che si faccia valere.
La difesa è il reparto che al momento deve essere registrato. Gli ultimi arrivi del portiere Gomis e del centrale difensivo Filipe dalla primavera della Juve hanno di certo numericamente irrobustito il reparto. Ma bisognerà capire come Grassadonia intende comporre l’estremo reparto difensivo che può contare sull’esperienza di Alcibiade, uno dei pochi scampati alla rivoluzione di gennaio.
Grosso sarà il lavoro che attende Grassadonia nei prossimi giorni, in vista dell’incontro interno di sabato con il Catanzaro per preparare la nuova Paganese.
Mi auguro che tutti i nuovi possano essere subito a disposizione e che addirittura l’allenatore possa avere problemi di abbondanza nella scelta dell’undici iniziale da schierare contro i giallorossi calabresi. Mancherà Carcione, squalificato, e ci sarà un ex in meno nella sfida di sabato; non è molto ma non è nemmeno poco visto che negli ultimi tempi proprio gli ex hanno caratterizzato le loro prestazioni con firma nel tabellino delle segnature.
Il Catanzaro però è squadra viva e vegeta; una squadra che non dispera di risalire la china, nonostante la classifica sia di parere diverso. Ecco perché sabato ci sarà bisogno di avere una massiccia presenza di pubblico al “Marcello Torre” che possa dare una mano alla squadra azzurro stellata.
Di certo non sarà la partita del “mors tua vita mea”, ma è chiaro che una vittoria riporterebbe entusiasmo e soprattutto tanta tranquillità. Quella che manca da qualche tempo a tutto l’ambiente.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com