Dopo un pari e tre sconfitte consecutive nelle ultime quattro partite, la Paganese conquista un punto d'oro contro il Trapani ed interrompe l'emorragia del Marcello Torre. Dopo quattro partite casalinghe, i pochi tifosi appassionati che seguono la causa azzurrostellata devono rimandare ancora una volta il primo sorriso stagionale interno. Un punto conquistato con il cuore, con la forza della volontà che non è mai mancata al cospetto di un Trapani che ci ha graziato clamorosamente nel primo tempo, fallendo quattro nitide palle gol più il rigore mandato a stamparsi sulla traversa dopo un cucchiaio (provvidenziale per noi) di Murano. In tutta franchezza, credo che se fosse entrato quel rigore staremmo parlando della quarta sconfitta consecutiva, con giudizi che avrebbero preso una piega diversa. Come forse sarebbe andata diversamente se Scarpa avesse realizzato quel rigore con la Reggina. Ma nel calcio con i se e con i ma non si fanno le classifiche ed allora ci dobbiamo attenere ai fatti. Nel primo tempo la squadra ha sofferto, non come a Matera ma quasi, con le stesse palle gol subite in una difesa che fa sempre fatica. Poi nella ripresa, come ammetterrà lo stesso attaccante Marras in sala stampa, il Trapani ha perso intensità e furore, anche a causa degli incontri ravvicinati, eppure l'episodio del fallo di mano di Meroni ci poteva costare caro. Se la difesa appare ancora tutt'altro che ermetica, l'attacco non ha dato tanto da fare a Furlan, eccetto un tiro in avvio di partita ed un colpo di testa nella ripresa: tutto fumo e poco arrosto.
Mi esprimo oggi in un italiano semplice visto che per metafore forse ci si trova più in difficoltà. Ed allora, in breve sintesi, dico che portiamo a casa un punto utile solo per il morale e che muove la classifica, ma che non ha modificato il mio giudizio su una squadra carente nei vari reparti e che non fa intravedere miglioramenti sostanziali. Troppi errori in fase d'appoggio, giocate d'istinto e frutto di azioni personali, figlie di una frenesia giovanile più che di un ragionamento d'insieme. A dire il vero s'è notata qualche individualità che è emersa, come quella di Carcione e soprattutto di un Scarpa che s'è messo a disposizione della squadra, disputando una gran partita di sacrificio e offrendo tutta la sua esperienza. In attacco da sottolineare la volontà ed il gran correre di Cesaretti e Talamo ma purtroppo di azioni gol o trame offensive tracce sfocate. Troppo poco per competere in questa Serie C. Ci è andata bene, esultiamo, è sempre un punto prezioso che però, se non arricchito da altri a partire dalla prossima trasferta di Andria, diventa una mezza sconfitta.
Cari pochi amici tifosi, quest'anno sarà un anno di sofferenza, forse peggio degli altri: questo passa il convento e dobbiamo anche ringraziare. Auguriamoci di fare più punti possibili sino a gennaio quando si dovrà mettere seriamente mano all'ossatura della squadra e cercare di rinforzare i vari reparti con tasselli importanti. Altrimenti ci sono i playout a cui aggrapparci e sperare in quelli. Troppo catastrofico? No, solo realista per quello che mi fa vedere il rettangolo di gioco.
Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata
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