5.10.17

La partita del tifoso - L'attimo prima e dopo un rigore sbagliato...

Bravi, ragazzi. Bravi tutti stavolta, a prescindere da chi ha fatto meno bene degli altri, da chi avrebbe potuto e deve fare di più. Il punticino preso col Trapani, sebbene muova di poco la classifica, risolleva tanto il nostro instabile morale, già sotto i tacchi dopo le ultime prestazioni e pronto a piombare sotto il manto stradale, in vista della partita di martedì. Invece, un po’ la fortuna e un po’ una prestazione soddisfacente hanno reso più dolce la nostra settimana. La fortuna, dicevo: sono state clamorose alcune occasioni avute dai siciliani e non sfruttate; su tutte il rigore mandato a sbattere contro la traversa. Qui lasciatemi divagare un poco: mi chiedo (e già che mi trovo, lo chiedo pure a voi) cosa scatti nel tifoso di una squadra che vede sbagliare un rigore dato contro. In ordine strettamente cronologico:

1. il nanosecondo immediatamente successivo al tiro è dedicato a una smodata esultanza;

2. il tempo di gioire è davvero un attimo, ci sono cose ben più importanti da fare. Tipo: accanirsi con una foga che richiama a sé i più primitivi istinti animali, contro gli avversari. Nel corso della partita, ognuno ha ‘puntato’ il suo e quindi, restando fedele al mandato, provvede a rifilargli delle "male parole" indicibili, una volta scorto il malcapitato in mezzo al campo. Col Trapani, per la nostra somma soddisfazione, c’era più di un bersaglio. Chi erano?

a) l’allenatore. I motivi erano due: uno, proprio perché era l’allenatore e in quanto tale, meritava di essere maltrattato dai tifosi; due - e questo riguardava in particolare i tifosi juventini - perché Calori si è macchiato della colpa di aver scippato (non nel senso di rubare) uno scudetto alla Juve, con un suo gol, nella drammatica partita di Perugia di diciassette anni fa;

b) Evacuo. Mica vi devo spiegare il perché? Vi dico solo che sentivo confusamente parole tipo: "scavi di Pompei", "cu…t", "Felicione" e via dicendo;

c) Reginaldo. Sì, qualcuno non gli ha perdonato il ‘tradimento’ dell’estate. Il mio personale punto di vista è il seguente: oggi, se un tifoso crede nel giocatore che giura amore eterno alla squadra, promettendo di diventarne una bandiera e bacia la maglia, manco fosse la Canalis (ogni riferimento è puramente causale), la colpa non è del giocatore ma del tifoso. E mi fermo qui;

3. ancora con la bava alla bocca, consapevole della grossa penitenza che gli spetta per espiare tutti i peccati commessi in pensieri, opere e parole, il tifoso si può finalmente lasciare andare a una pacca sulla spalla al compagno di merende che gli è capitato a portata di mano.

Torniamo però ai nostri ragazzi, artefici di una prestazione gagliarda, come citava PaganeseMania, nell’immediato dopo partita. La prestazione di Scarpa (a lui il mio voto, come migliore in campo) è stata maiuscola, in particolare nel secondo tempo, quando, a dispetto della carta d’identità, è cresciuto molto, come tutta la squadra. Ciccio è la dimostrazione che la classe non ha età e che l’impegno e la dedizione possono farti superare oggettive difficoltà, proprio dettate dall’età non più verde. È il nostro idolo e lui lo sa. Martedì ha dimostrato che possiamo ancora aspettarci tanto da lui. 

Gomis nuovamente bravo e attento. Il calcio, amici, è così fantasticamente strano che le opinioni possono mutare da una partita all’altra (a dire la verità, spesso mutano anche nel corso della stessa partita). Ho sentito dire alle mie spalle, da chi ha fortemente criticato il ritorno di Gomis in estate: “Questo è uno dei migliori portieri della categoria”. Addirittura, il ‘Peccato originale’ mi chiedeva quanti anni di contratto avesse sottoscritto Lys, già preoccupato di perderlo il prossimo anno (uno con opzione per il secondo, per la cronaca). 

Prendiamo un po’ di inerzia da questa partita di martedì, giocata contro una squadra destinata a essere tra le protagoniste del campionato e diamo continuità al gioco. Così, ne sono certo, inizieranno ad arrivare anche i punti.

Alberto Maria Cesarano
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