Nella foto, Tascone ha appena messo a segno il gol che deciderà la partita
di Nino Ruggiero
Si sapeva che non sarebbe stato facile per la Paganese avere ragione dell’Akragas. E così è stato. Brutta partita da parte degli azzurro-stellati, una delle peggiori viste quest’anno al “Marcello Torre”, ma almeno i tre punti sono arrivati. Magari fossero arrivati quando si è giocato decisamente meglio, ricavando poco o niente in fatto di punti…
Paganese in vantaggio dopo nemmeno dieci minuti di gioco, durante i quali si è vista una squadra abbastanza tesa ma vogliosa di arrivare al risultato pieno. Dopo il bel gol messo a segno da Tascone su imbeccata di Della Corte, la squadra di Favo ha però inaspettatamente mollato gli ormeggi ed è calata sotto il profilo dell’intensità agonistica.
Il centrocampo, che vedeva Bensaja nelle vesti di regista, ha cominciato a perdere colpi e contrasti. Psicologicamente gli azzurro-stellati sono sembrati – allo stesso tempo – appagati dalla segnatura realizzata ma preoccupati oltremisura di mantenere il vantaggio conseguito. Ma si può anche capirli, visto che in questa annata calcistica la vittoria è sempre sfuggita di mano al “Marcello Torre” in modo anche rocambolesco.
L’Akragas, che aveva ed ha problemi societari di gran lunga più gravi di quelli che attanagliano la Paganese, ha provato, soprattutto nel secondo tempo, con azzeccate sostituzioni, ad alzare i ritmi e ha dato serie preoccupazioni alla difesa della Paganese. Errori a ripetizione nei momenti cruciali della gara, da parte degli atleti azzurro-stellati, hanno irretito oltre il lecito lo scarso pubblico presente. In realtà pochi calciatori si sono salvati da un grigiore generale; fra questi sicuramente il giovane Acampora, schierato a sorpresa tra i tre difensori centrali, e il sempre più autoritario Piana che da qualche settimana sta recitando autorevolmente la parte del leader difensivo. Bene ancora una volta, ma oramai non è più una sorpresa, il portiere Gomis.
Il risultato, per fortuna, nonostante una pressione costante e a volte disperata degli agrigentini, non è cambiato fino al termine e tre punti davvero preziosi – a prescindere dal gioco espresso – sono finiti nel carniere della squadra di Favo.
Una vittoria, come una rondine, però, è bene dirlo, non fa primavera. Servirà, non servirà: non si sa, visto che comunque – a meno di un miracolo calcistico – la via dei play-out sembra spalancata. Difficile e delicata era la posizione della squadra e della società prima dell’incontro con l’Akragas, ancora più difficile e delicata resta nonostante la conquista dei tre punti. La squadra, con la prestazione odierna, ha sconcertato anche gli spettatori solitamente ben disposti a perdonare errori veniali.
Il futuro è quello che più preoccupa; soprattutto quello prossimo. Voci vicine alla società parlano di ulteriori sacrifici che interesseranno gli ultimi giorni del mercato invernale che, come è noto, si chiuderà il giorno 31 prossimo. Si parla di cessioni di un paio di calciatori che alleggerirebbero il monte stipendi e consentirebbero un certo respiro al delicato equilibrio del bilancio societario.
Purtroppo c’è da dire che il grido di dolore lanciato da Raffaele Trapani e dal notaio Nello Calabrese in ordine alla necessità di avere aiuti da parte di nuovi imprenditori, è rimasto lettera morta; nessuno si è avvicinato alla società o ha mostrato di volerla rilevare anche a costo zero. Normale quindi che si proceda con passi studiati pensando soprattutto a far quadrare i conti. Altro che rinforzi!
Paganese in vantaggio dopo nemmeno dieci minuti di gioco, durante i quali si è vista una squadra abbastanza tesa ma vogliosa di arrivare al risultato pieno. Dopo il bel gol messo a segno da Tascone su imbeccata di Della Corte, la squadra di Favo ha però inaspettatamente mollato gli ormeggi ed è calata sotto il profilo dell’intensità agonistica.
Il centrocampo, che vedeva Bensaja nelle vesti di regista, ha cominciato a perdere colpi e contrasti. Psicologicamente gli azzurro-stellati sono sembrati – allo stesso tempo – appagati dalla segnatura realizzata ma preoccupati oltremisura di mantenere il vantaggio conseguito. Ma si può anche capirli, visto che in questa annata calcistica la vittoria è sempre sfuggita di mano al “Marcello Torre” in modo anche rocambolesco.
L’Akragas, che aveva ed ha problemi societari di gran lunga più gravi di quelli che attanagliano la Paganese, ha provato, soprattutto nel secondo tempo, con azzeccate sostituzioni, ad alzare i ritmi e ha dato serie preoccupazioni alla difesa della Paganese. Errori a ripetizione nei momenti cruciali della gara, da parte degli atleti azzurro-stellati, hanno irretito oltre il lecito lo scarso pubblico presente. In realtà pochi calciatori si sono salvati da un grigiore generale; fra questi sicuramente il giovane Acampora, schierato a sorpresa tra i tre difensori centrali, e il sempre più autoritario Piana che da qualche settimana sta recitando autorevolmente la parte del leader difensivo. Bene ancora una volta, ma oramai non è più una sorpresa, il portiere Gomis.
Il risultato, per fortuna, nonostante una pressione costante e a volte disperata degli agrigentini, non è cambiato fino al termine e tre punti davvero preziosi – a prescindere dal gioco espresso – sono finiti nel carniere della squadra di Favo.
Una vittoria, come una rondine, però, è bene dirlo, non fa primavera. Servirà, non servirà: non si sa, visto che comunque – a meno di un miracolo calcistico – la via dei play-out sembra spalancata. Difficile e delicata era la posizione della squadra e della società prima dell’incontro con l’Akragas, ancora più difficile e delicata resta nonostante la conquista dei tre punti. La squadra, con la prestazione odierna, ha sconcertato anche gli spettatori solitamente ben disposti a perdonare errori veniali.
Il futuro è quello che più preoccupa; soprattutto quello prossimo. Voci vicine alla società parlano di ulteriori sacrifici che interesseranno gli ultimi giorni del mercato invernale che, come è noto, si chiuderà il giorno 31 prossimo. Si parla di cessioni di un paio di calciatori che alleggerirebbero il monte stipendi e consentirebbero un certo respiro al delicato equilibrio del bilancio societario.
Purtroppo c’è da dire che il grido di dolore lanciato da Raffaele Trapani e dal notaio Nello Calabrese in ordine alla necessità di avere aiuti da parte di nuovi imprenditori, è rimasto lettera morta; nessuno si è avvicinato alla società o ha mostrato di volerla rilevare anche a costo zero. Normale quindi che si proceda con passi studiati pensando soprattutto a far quadrare i conti. Altro che rinforzi!
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com