Nella foto, tratta da Eleven Sports, Cesaretti ha appena scoccato il tiro che terminerà la sua corsa sulla traversa
di Nino Ruggiero
Una squadra che si deve salvare, come la Paganese, non può assolutamente permettersi di elargire regali come quello offerto in occasione del temporaneo zero a uno; men che meno può farlo se l’avversaria di turno è una signora squadra come il Siracusa che lascia in panchina, per un opportuno “turn over”, elementi che farebbero la felicità di ogni compagine che deve lottare per restare in serie C.
Una squadra che si deve salvare, come la Paganese, non può assolutamente permettersi di elargire regali come quello offerto in occasione del temporaneo zero a uno; men che meno può farlo se l’avversaria di turno è una signora squadra come il Siracusa che lascia in panchina, per un opportuno “turn over”, elementi che farebbero la felicità di ogni compagine che deve lottare per restare in serie C.
Giornata di pioggia battente al “Marcello Torre” e terreno pesante, poi pesantissimo con il passare dei minuti complice un “avanti e indrè” continuo dei ventitre uomini in campo. Su un campo del genere è il Siracusa che si adatta subito alla bisogna mettendo alle corde la difesa della Paganese; dopo due minuti, colpisce il palo basso alla destra di Gomis con un tiro di Giordano in piena area a seguito di calcio d’angolo, uno dei tanti collezionati soprattutto nella prima parte della gara.
La Paganese cerca di riordinare le idee ma mostra in parecchi elementi di non essere in giornata felice. Ngamba, fra i migliori nelle ultime gare disputate, è in difficoltà sulla fascia destra e pare non ritrovarsi su un campo che gli è poco congeniale. Ma il francesino non è il solo a patire il terreno fangoso; soffre più di tutti in avanti proprio il gioiellino Cuppone che non riesce a trovare lo spunto veloce che ne caratterizza solitamente le prestazioni.
Il miglior Tascone della stagione non basta a quadrare il cerchio del centrocampo; il mediano si fa valere quando la partita si mette sul piano dell’agonismo puro ma la squadra nel suo complesso è come spezzata in due. Ciò nonostante non mancano alla Paganese le occasioni per andare a rete: all’11’ Cesaretti colpisce la traversa a portiere battuto con un tiro dal limite e al 28’ Cernigoi sfiora la segnatura con un diagonale parato a terra da Tomei.
Nel secondo tempo, proprio mentre la squadra azzurro-stellata sembra aver preso le contromisure ai più titolati avversari, al settimo minuto di gioco accade il fattaccio. Tutto parte da un pallone perso da Carini in uscita dalla difesa; come un falco arriva Palermo. Il centrocampista aretuseo recupera il pallone, si porta sulla destra del proprio schieramento e lo serve graziosamente a Bernardo che – solo – in piena area, fa secco Gomis. Una vera e propria leggerezza difensiva commessa nel periodo migliore della Paganese. Un regalo, uno dei tanti elargiti graziosamente dalla difesa azzurro-stellata nel corso di questo campionato.
La Paganese al momento accusa il colpo, poi sale in cattedra Cesaretti che al quarto d’ora rimette la partita sul risultato di parità con un rasoterra su cui nulla può il pur bravo Tomei. È un buon momento per la Paganese che però ancora una volta al 69’ capitola in mischia a seguito di una punizione; il più lesto di tutti è Altobelli che di testa realizza il gol dell’uno a due.
Non è proprio giornata per la squadra di De Sanzo che un minuto dopo potrebbe pareggiare grazie ad una bella azione personale di Cernigoi; sul tiro dell’ex pisano il portiere Tomei si supera e para a terra con un gran guizzo.
Negli spogliatoi De Sanzo dirà che la squadra lo ha soddisfatto sul piano dell’impegno. Niente da dire, è vero che i ragazzi si sono impegnati alla morte. Ci chiediamo però: può bastare il solo impegno per arrivare alla meta? De Sanzo dice di sì e – a questo punto del campionato – dobbiamo per forza di cose credergli.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com