29.10.18

Le vittorie possibili e quelle impossibili.

Di Nino Ruggiero

La partita di sabato sera con il Bisceglie ha detto che quantomeno sul piano dell’impegno agonistico la Paganese di quest’anno ha poco da rimproverarsi. Il pareggio conseguito in Puglia potrebbe essere considerato risultato positivo, soprattutto perché conseguito in trasferta, sul campo di una squadra che, verosimilmente, da quello che si è visto, avrà gli stessi problemi di salvezza, ma che intanto ha nove punti in classifica.

Questo pareggio, purtroppo, arriva dopo una serie di sconfitte senza scampo e quindi conta assai poco ai fini di una classifica che vede la Paganese irrimediabilmente sola all’ultimo posto, considerando che la Viterbese (altro pasticcio all’italiana!) quando (e se) riprenderà il suo cammino difficilmente potrà fare peggio degli azzurro stellati.

Una cosa la devo dire. Fermo restando che la Paganese è stata costruita male e che manca di una spina dorsale di sicuro affidamento, soprattutto nella fase difensiva, si è capito che nel girone ci sono alcune squadre – fra cui lo stesso Bisceglie – che sono da considerarsi abbastanza abbordabili in termini di consistenza tecnica. Magra consolazione, certo, ma anche consapevolezza che una Paganese schierata al completo, con Piana in difesa, con Musacci sulla linea mediana, con Cesaretti all’attacco, nel corso del campionato, potrebbe – se non altro – giocarsela alla pari con squadre del suo livello tecnico. Siamo però nell’accademico campo del possibile, che nel calcio non porta punti.
Meglio sarebbe stato se la società – dopo le prime avvisaglie di inadeguatezza difensiva – fosse venuta nella determinazione di irrobustire il reparto arretrato con qualche calciatore abile e arruolabile in questo periodo di vacche magre. Calciatori svincolati ce n’erano e ci sono, eccome! Ma da questo orecchio Raffaele Trapani e soci non sentono.

Sul piano puramente tecnico, Fusco fa tutto il possibile, settimana dopo settimana, per presentare una squadra competitiva ma deve fare i conti anche con infortuni e squalifiche che falcidiano una squadra già di per sé ridotta all’osso. La difesa schierata a tre, con l’appoggio di due laterali che dovrebbero dare il loro contributo sia nella fase difensiva che in quella propositiva, al momento pare più quadrata dal punto di vista tattico. Però restano sul groppone numeri impietosi in fatto di gol incassati; ventiquattro reti suonano come una bestemmia per una squadra che deve salvarsi e che, proprio per questo, dovrebbe avere una difesa ermetica.

All’orizzonte, per sabato prossimo, si profila l’incontro con la Sicula Leonzio, una squadra che dovrebbe, grosso modo, avere potenzialità complessivamente abbordabili, ma che comunque ha undici punti in classifica. Una cosa, per l’attuale Paganese, è affrontare Juve Stabia, Catania, Catanzaro, lo stesso Rende, vera rivelazione del torneo; un’altra, giocarsela con squadre che si sono presentate ai nastri di partenza soprattutto per non retrocedere. Ma è chiaro anche, a questo punto, che per progredire, in fatto di classifica e di speranze di salvezza, quello di sabato è un appuntamento da non mancare in termini di vittoria.

Purtroppo ancora una volta, Fusco dovrà scontare due assenze per squalifica: quella di Nacci, che si stava avviando verso uno standard di forma eccellente e di Acampora. Potrebbero però rientrare Piana e Cesaretti. Ancora dubbi su Fornito e poche luci e informazioni sullo stato di forma e di recupero di Musacci, sul quale erano appuntate molte speranze in tema di allestimento della squadra.
Proprio sabato potrebbe cominciare un nuovo campionato per la Paganese; quello della rincorsa verso posizioni meno disagevoli di classifica. Ma è chiaro che, in questa fase delicata del campionato, servono soprattutto i tre punti.

Arriveranno?

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com