18.11.18

La Paganese vista da...Nocera! - Un derby tra indifferenza, orgoglio ed amarezza.

Confidandomi con gli amici e colleghi di sempre, alla vigilia di questo derby, avevo immaginato una partita del genere che stava anche per concludersi nel modo migliore. Questione di centrimetri che forse non sono stati visti in occasione del gol non gol del pareggio aquilotto, giunto poi con quella sfortunata deviazione di Piana quasi allo scadere spiazzando l'incolpevole Santopadre. Quest'ultimo è stata la novità di serata. A sorpresa De Sanzo lo lancia nella mischia e non so se veramente per valutarlo, strano in un derby così delicato, come ha dichiarato in risposta alla mia domanda in conferenza stampa, o per un più plausibile effetto della carta d'identita in termini di contributi federali. Aldilà di ciò il giovane portiere s'è ben disimpegnato con un paio d'inteventi impegnativi anche se da brividi qualche uscita improvvida. Il calcio è così, nulla di scontato, e l'idea che l'avvento del nuovo tecnico, come spesso avviene in ogni cambio di panchina, potesse dare la fatidica scossa è avvenuta. Con tutta onestà abbiamo assistito ad un derby povero tecnicamente. Due squadre mediocri in cui sono emersi tutti i problemi di gioco e di limiti tecnici, oltre a difese imbarazzanti, come evidenzianano le rispettive classifiche. In tale contesto però, a riscaldare i pochi infreddoliti masochisti del Torre, ci ha pensato l'ardore per tre quarti di gara della Paganese che ha sfoderato l'unica arma che poteva darle, speriamo solo per il momento il nuovo tencino, ovvero la grinta. Una Paganese che con meno fronzoli e tiki taka, soprattutto nell'avvio dell'azione, è stata più pratica e pronta a verticalizzare per i vari Parigi e Cesaretti. Quest'ultimo è stato poco incisivo, mancando sempre l'ultimo spunto per andare in porta, e proprio lui deve salire in cattegra d'ora in poi per elevare le poche qualità di questo organico. Il tutto condito da un Francesco Scarpa che aldilà del gol ha sfoderato una gran partita di spunti, raccordi tra i due reparti avanzati e capace di illuminare la scena su un derby povero di contenuto. Ritorna al gol Parigi, quarto stagionale, riuscendo a creare e vincere spesso i duelli in area avversaria e con un pizzico di lucidità alcune ripartenze avrebbero pouto far male e chiudere la partita o portarsi sul raddoppio proprio con Scarpa e Fornito. Nella seconda parte della ripresa poi evidente il calo della squadra in alcuni uomini con baricentro che inevitabilmente se abbassato e squadra ingolosita, giustamente, di portar a casa la prima vittoria stagionale addirittura davanti al pubblico amico. Così non è stato, ma la Paganese ieri sera ha onorato, per le sue possibilità, derby e maglia e questo era quello che si chiedeva dopo le goleade subite sino ad ora in casa, cancellando quell'odioso zero dalla casella della gare casalinghe. Per chiarici, nulla di trascendentale, ripeto ma almeno s'è passati dalla testardaggine di sviluppare un tipo di gioco non adatto al materiale a disposizione ad un gioco più concreto e adatto alla situazione. Rammaricati i colleghi ed amici di Cava, che si auguravano di far un sol boccone di questa piccola e derelitta Paganese ed invece hanno lascaito il Torre rabbuiati per il mezzo passo falso, che poteva essere totale, tornando nella citta' dei portici con più dubbi che certezze sulla loro squadra e sull'operato del loro tecnico. Ritornando a casa nostra dove i problemi sono ben altri, alla fine resta l'amaro in bocca per un successo che tutto sommato sarebbe stato meritato, per quello che si è visto in campo, anche se il pari non fa gridare allo scandolo. Sopratutto perchè mai s'erano viste tante occasioni in un sola gara e questo fa ben sperando nel ritorno al gol, come dicevo prima, di Cesaretti. Si archivia dunque il trentesimo derby casalingo della storia sempre nel segno di Scarpa come lo fu l'ultimo vinto a Pagani nel 2007. Rispetto a quel derby e a quelli degli anni addietro, quello di ieri sera tutto sembrava tranne un derby. E' la sensazione che ho provato recandomi allo stadio, am già durante la settimana non s'è avvertita propria quella adrenalina tipica di queste gare speciali. Poi senza tifosi ospiti anche la cornice del publico ne risente, sembrava la partitella del giovedì di qualche anno fa come numero di spettatori. Ma ormai, da qualche anno, siamo abituati a questa fuga dal Torre. Significativo poi lo striscione apparso in Curva Nord che semplificava il tutto: "SOLITA ANNATA, STESSA GESTIONE...ANCHE QUEST'ANNO ENNESIMA DELUSIONE ". 

Peppe Nocera - www.paganesemania.it