9.10.19

Da quanto tempo non si viveva una serata così?


Che bello! Da quanto tempo non si viveva una serata così, al nostro “Torre”? Sembra che qualcosa sia successo, domenica scorsa, non vi pare? Non sto parlando di gioco, di prestazione, di giocate di alta qualità, no. Sto parlando di euforia, colore, calore, amore, entusiasmo, orgoglio, senso di appartenenza, voglia di riscatto, e potrei continuare così, ad libitum, come dicono quelli che hanno fatto le scuole alte! Il tifoso, è risaputo, per entusiasmarsi ha bisogno di una prova di orgoglio e coraggio da parte dei suoi beniamini. Il tifoso vuol vedere la propria squadra non arretrare dinanzi a un avversario più dotato, ma anzi fronteggiarlo con ardore agonistico. E i nostri beniamini hanno fatto tutto questo, meritando, alla fine, gli applausi sinceri e pregni di gratitudine che gli abbiamo tributato.

Voglio immediatamente sgombrare il campo da ogni equivoco: a parere di chi scrive, si può meritare un risultato positivo anche senza dominare l’avversario, senza creare innumerevoli azioni d’attacco, non necessariamente deliziando la platea con giocate di alta scuola. A mio parere, si può meritare un risultato positivo anche giocando come abbiamo fatto noi domenica. I nostri ragazzi, dopo un primo tempo in cui sono stati a tratti alla mercé dell’avversario, hanno disputato una ripresa con attenzione, determinazione e la giusta cattiveria agonistica che ti consente di azzerare il divario, nei confronti di una squadra tecnicamente più forte.

Tutti bravi, non c’è voglia di premiare qualcuno in particolare ma consentitemi di citare un paio di loro, giusto uno per reparto, a mo’ di esempio:
  1. Baiocco: una garanzia. Ci ha tenuto a galla, nel primo tempo, con un paio di interventi determinanti, consentendoci di restare in partita e fare del gol di Diop la giocata determinante per noi. C’è chi dice che dobbiamo ringraziare lui, altrimenti avremmo avuto meno punti in classifica. Mi sembra giusto, del resto era stato preso per fare la copertura della tribuna, poi, visto che si andava per le lunghe e che serviva un portiere, hanno messo lui che si trovava già lì;
  2. Panariello: a un certo punto è andato in trance agonistica, secondo me. Ha giocato con una vigoria impressionante. Modello “Check-Point Charlie” ma lato sovietico però. Dove c’erano quelli che “non li potevi nemmeno addurare”;
  3. Caccetta: una partita “quasi” alla sua altezza. Sottolineo il “quasi” perché altrimenti mi legge e sapete come funziona, appagato dal mio elogio (autorevolissimo, tra l’altro), si pensa che a noi vada bene così. No. Sappiamo che lui è molto più forte anche di quello di domenica e siamo in trepidante attesa di vederlo all’opera;
  4. Calil (leggi seconda parte di Caccetta): dico semplicemente che se avesse fatto gol, dopo essersi scartato tutta Reggio Calabria, compresi i due Bronzi di Riace, a quest’ora forse io non starei più tra voi. Eh no, mi sarebbe sicuro venuta ‘na cos!
Scontato dire che l’altro eroe di giornata è stata la Curva Nord, anch’essa vicina ai fasti di una volta. Ma anche per lei, si veda quanto scritto per Caccetta e non scritto per Calil. Che dire: se Dramè dice che questo pubblico gli piace ed è stato capace di trascinare la squadra, è evidente che ignori il potenziale enorme del tifoso azzurrostellato.

Il nostro campionato, fino a ora, sta andando alla grande: una media punti da salvezza abbondante, con il resto vicino. Ma è d’obbligo non montarsi la testa e non pensare di essere dei fenomeni. L’atteggiamento deve essere quello messo in campo nel secondo tempo di domenica scorsa. Le giornate sono ancora tante e i punti che ci separano dalla salvezza una marea. E quindi: testa bassa, pedalare e randellare chi si frappone tra noi e il nostro obiettivo!

Alberto Maria Cesarano
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