Ci sono vittorie e vittorie. Sono tutte belle le vittorie ma vincere un derby, in trasferta, che mancava all'appello da 14 anni, allora si giocò ad Avezzano, addirittura erano 20 anni dall'unico vinto al "Pinto" ha un sapore particolare. Arriva nel momento in cui doveva arrivare, insperato, alla seconda trasferta consecutiva, quando la più "facile" sulla carta, quella di Bisceglie, s'era impantanata sul pareggio. Una vittoria che mancava dal 13 ottobre, da un altro derby, con l'Avellino. Anche allora per 3-1 ed anche quello ebbe un sapore particolare, come tutti i derby, perchè coronava il momento più alto del campionato per la Paganese. Da quel momento è iniziato il tunnel di un mese e mezzo, con un punto in cinque gare, in cui s'era infilato Erra ed i suoi ragazzi.
A Caserta s'è ritrovati la luce, uno spiraglio che s'è illuminato quando il baby Guadagni s'è fatto il regalo del 18° compleanno, con il primo gol tra i professionisti, grazie anche allo straordinario assolo di Panariello. In precedenza Diop si confermava bomber di rigore e dopo i due di Bisceglie centrava anche la porta della Casertana per confermare, con una grande prestazione, che è tornato in grande spolvero e che questa Paganese ne aveva assolutamente bisogno. Non è un caso che senza di lui la Paganese abbia perso peso in attacco ed un fondamentale punto di riferimento perdendo punti, partite e astinenza in attacco. La domenica perfetta, o quasi, arriva anche per Alberti che ritrova il gol dopo che nelle ultime uscite era stato scalzato nella titolarità del posto da Guadagni. L'ammonizione e la troppa esultanza si può perdonare in un momento tecnico particolare per lui che avrà sentire le orecchie fischiare durante le ultime prestazione. Gli servirà per crescere e migliorare.
La Paganese abbatte la Reggia, calcisticamente parlando, e lo fa espugnando il "Pinto" dove solo il Rende c'era riuscito nello scorso marzo. Otto mesi di imbattibilità crollati sotto i colpi degli attaccanti azzurri che ritovano la via del gol come non era successo prima. Bene, tutto bello ? Insomma. Non saremmo dei bravi cronisti se non evidenziassimo anche le pecche che pur ci sono state in una grande vittoria. Paradossalmente la squadra nel momento in cui, nel secondo tempo, era in superiorità numerica non mi è piaciuta come ha gestito una gara. Dopo il pareggio la Paganese ha avuto in mano la partita ribaltandola e se il primo tempo s'allungava di dieci minuti l'avrebbe chiusa con la Casertana ormai in balia degli azzurri. Ed invece cambia tutto nel secondo tempo. Loro si compattano e prendono, incredibilmente fiduciua, e la Paganese va in confusione non riuscendo a far girare la palla come dovrebbe e sprecando alcune ripartenze. E' uscito il braccino corto del tennista quando vede la vittoria e ha paura di chiuderla, forse proprio perchè questa vittoria era troppo importante per non ottenerla. Ma è arrivata ed è stato il più bel regalo per i 35 anni degli Street Urchins.