2.12.19

I punti pesanti.

Di Nino Ruggiero

Con tutti i limiti tecnici che l’accompagnano, la Paganese a Caserta gioca una gara di grande spessore caratteriale e regala una bella vittoria alla società, alla sua tifoseria ma soprattutto al gruppo degli Street Urchins che in questi giorni festeggiano 35 anni di attività.

La squadra perde qualche colpo all’inizio (ma non è una novità) e incassa un gol a difesa scoperta evitabilissimo. Si riscatta poi ampiamente grazie a un crescendo tattico e territoriale che porta prima all’ineccepibile calcio di rigore magistralmente realizzato da Diop e poi al gol del sorpasso propiziato da Panariello e realizzato dal giovanissimo Guadagni.

È gara vera, all’insegna del derby; con la Casertana alla ricerca di conferme per la sua classifica medio/alta e con la Paganese pronta a ribattere colpo su colpo alle iniziative degli avversari.
Il risultato finale premia la condotta di gara degli azzurro stellati che – in superiorità numerica – nella seconda parte del match avrebbero potuto mettere al sicuro la vittoria in più di una occasione evitando possibili beffe che nel calcio sono sempre dietro l’angolo.

I tre punti guadagnati a Caserta sono da definire pesanti per la classifica e fanno tirare un grosso sospiro di sollievo al tecnico Alessandro Erra ma anche e soprattutto a tutto l’ambiente apparso alquanto frastornato dalle ultime deludenti esibizioni.

Quando mancano tre gare alla fine del girone di andata, comprendendo il recupero interno infrasettimanale con il Catania, la squadra conta un bottino di venti punti; non sono molti ma non sono nemmeno pochi. Sarebbero pochi per una squadra di ambizioni medio/alte; sono non linea invece con le aspettative di una squadra costruita solo per la salvezza.

Il dilemma, al momento non chiarito, investe proprio l’intenzione della società in merito al futuro immediato: non è chiaro se si punta solo alla salvezza o se invece si vuole tentare di arrivare nel novero delle squadre che saranno chiamate a disputare i play-off.

Il nodo dovrebbe essere sciolto quando si tireranno le somme, e ci si guarderà prevedibilmente intorno, nelle festività natalizie che coincidono con la fine del girone di andata.

Per inciso, e a scanso di equivoci, va detto che il calcio non garantisce mai niente. Le squadre forti sulla carta non sempre lo sono anche sul campo; basta guardarsi intorno nel girone e trovare nei paraggi squadre con grandi ambizioni che in estate hanno speso fior di quattrini per la loro campagna acquisti.

Forse in “medio stat virtus”, come dicevano gli antichi greci, e alla Paganese – senza strafare – potrebbero bastare solo un paio di innesti, di quelli a denominazione di origine controllata, nella stagione della riparazione, per tentare di fare il famoso salto di qualità sempre auspicato.

L’interrogativo a questo punto è d’obbligo: è possibile fare ancora qualche sacrificio di carattere economico (i calciatori di spessore costano) da parte di una società che deve guardare allo stesso tempo al bilancio e alla classifica?

Per intanto una stretta di mano va al giovanissimo Guadagni, autore di un gol determinante, il primo della sua carriera in LegaPro. L’attaccante si è guadagnato sul campo, con sudore e sacrificio il suo posto in avanti al fianco di Diop e non delude soprattutto per l’impegno che profonde in campo; evidentemente ha capito quanto difficile sia scalare le gerarchie nel calcio e nella vita.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com