3.2.20

Il fieno nel granaio.

Di NINO RUGGIERO

Un altro pareggio interno, un altro punto. Come una formichina giudiziosa, la Paganese mette fieno nel granaio in un periodo in cui la dea fortuna non le è molto favorevole.
Una vittoria degli azzurro-stellati nell’incontro con la Cavese non avrebbe fatto gridare allo scandalo; così come un pareggio può essere comunque accettato serenamente, considerando la forza d’urto degli avversari, tra quelli più in forma del campionato, oltre a essere considerati compagine di buon valore tecnico.

Bella partita, ieri, una delle più belle e intense disputate dalla Paganese in questo campionato. Le motivazioni hanno caratterizzato una prestazione ad alto livello dei ragazzi di Alessandro Erra. Più di una volta la porta della Cavese ha tremato; ancora di più ha tremato la traversa su un tiro meritevole di migliore fortuna scoccato da Bramati dal limite dell’area nella prima parte della gara. Davanti a una Cavese che non ha lesinato spese importanti per l’ingaggio di calciatori di spessore, la Paganese, quella che non segna più da tempo immemorabile, e che nel mercato invernale non ha cambiato di una virgola il proprio iniziale schieramento, ha sciorinato una gara di alto livello sotto il profilo caratteriale e dell’intensità agonistica.

Forte di una difesa che acquista consapevolezza della propria forza grazie alla consolidata esperienza di Baiocco e Stendardo e alle autentiche rivelazioni di stagione, Sbampato e Mattia, la squadra azzurro-stellata ha potuto mettere in mostra anche un centrocampo armonico che si è avvalso non solo della solita regia di Capece, ma anche di una straordinaria vitalità di Gaeta e Carotenuto. Quest’ultimo, vera sorpresa estratta dal cilindro di Erra, è stato indiscutibilmente fra i migliori in campo. Se il giovane calciatore, peraltro ex Cavese, dovesse continuare sul metro della prestazione di ieri, potrebbe essere annoverato tra le più belle novità del campionato, tanto convincente e continua è risultata la sua prova; il suo incedere sulla fascia destra dello schieramento, sia nel primo come nel secondo tempo hanno costituito una vera e propria minaccia per la difesa della Cavese.

Buona prestazione anche di Bramati, ugualmente schierato a sorpresa; il ragazzo si è fatto vedere e sentire nella zona centrale del campo e ha anche sfiorato la segnatura con un tiro dal limite che ha centrato in pieno la traversa. Probabilmente migliorerà ancora se, giocando, riuscirà a trovare il ritmo partita.

Le note positive non si fermano qui. Anche Gaeta si è dato molto da fare, ma non è una novità perché è risaputo che la società crede molto nelle sue capacità.
Intanto, va detto che la squadra non riesce più a segnare. La potenzialità offensiva della prima parte del campionato si è dissolta come neve al sole, così come è tramontata la facilità di andare a rete su palle inattive.

Al momento la classifica registra meno gol all’attivo, è vero, ma registra anche meno gol incassati nel segno di un equilibrio tattico che porta le stimmate di Alessandro Erra, un allenatore che sta facendo veramente un buon lavoro.

Forse la partita con la Cavese ci ha consegnato la vera Paganese: una squadra che conosce i propri limiti ma che interpreta a meraviglia, per impegno e dedizione, l’anima del tifoso che vuole vedere all’opera una squadra viva, battagliera e mai doma. Uno spirito che anima soprattutto il suo capitano, Scarpa che, chiamato a dare il suo contributo nel secondo tempo, ha arricchito la sua prestazione con una gara di alto livello, tipica degli elementi di grande esperienza e classe.

Salvo imprevisti, che nel calcio sono sempre dietro l’angolo, pare che il discorso play-off per la Paganese debba essere accantonato. Niente di grave e definitivo, per la verità, se si considera che l’obiettivo principale fissato dalla società ha sempre contemplato una salvezza diretta. Tutti nella vita vorrebbero sempre qualcosa in più. Non sempre è possibile.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com