Che peccato! Un’ottima Paganese, quella del secondo tempo, deve cedere i tre punti a un Bari sornione, classica squadra che ottiene il massimo con il minimo sforzo. In economia questo tipo di condotta tattica viene ricordata come “principio del tornaconto”.
Il Bari ha vinto la partita nel primo tempo quando ha sfruttato una superiorità tecnica indiscutibile nei confronti di una Paganese impacciata e timorosa, probabilmente ancora in itinere per quello che riguarda il gioco da esprimere. I ragazzi di Grassadonia hanno stentato soprattutto a centrocampo nonostante l’impegno di Tissone e di Cretella presi quasi sempre d’infilata dai centrocampisti del Bari, Maita, Maiello e di attaccanti come Antenucci e Cheddira bravi a interpretare sia la fase di attacco, sia quella di costruzione del gioco.
La Paganese si è difesa come meglio non poteva, soprattutto grazie all’apporto di Konate e Murolo bravi a districarsi tra la ragnatela posta in essere dal Bari. Ma, come già accaduto per il passato, la squadra di Grassadonia non è stata neanche molto fortunata ed è capitolata dopo dodici minuti di gioco quando un’incursione di Ricci sulla sinistra è stata fermata in piena area da un fallo da dietro di Martorelli, guarda caso fra i migliori per la sua squadra fino a quel momento. Rigore fischiato senza esitazioni dell’arbitro. Dal dischetto si è presentato Antonucci che, da buon cecchino, ha mandato il pallone da un parte e Baiocco dall’altro. La Paganese, colpita come da una frustata, è rimasta scioccata e al 28’ è capitolata ancora grazie a un tiro dalla distanza di Mallamo che ha sorpreso nettamente Baiocco.
Solo alla scadere del tempo la squadra azzurro-stellata è riuscita a ridurre le distanze sfruttando un gol di mestiere di Castaldo bravo a intercettare un tiro dalla destra di Tommasini, servito al bacio da un lancio illuminante di Tissone.
Nella ripresa, la partita è cambiata quasi d’acchito. Si è vista finalmente una Paganese rinfrancata, autoritaria, fiduciosa nelle sue possibilità, proprio la bella copia della squadra dimessa e timorosa del primo tempo. A rilanciare la squadra ha provveduto anche l’ingresso di Manarelli che ha sostituito l’impacciato Brogni alla sua prima in questo campionato. La difesa del Bari ha cominciato a scricchiolare sotto i colpi di Castaldo e delle insidie portate dalle due fasce laterali, la destra e la sinistra, presidiate autorevolmente rispettivamente da Martorelli e Cretella e da Manarelli e Firenze.
I pericoli per la porta del Bari non sono mancati ma la difesa pugliese, anche con un pizzico di buona sorte, è riuscita a farla franca nonostante le pressione sempre più insistente della Paganese che vedeva il pareggio a portata di mano.
Ironia della sorte, il pareggio – risultato probabilmente più giusto, analizzando in toto la partita – è stato alla portata di mano nei minuti di recupero quando Diop è stato atterrato in piena area. L’arbitro, ben piazzato a due passi dall’azione, ha decretato il calcio di rigore. Dal dischetto si è presentato Castaldo che ha spiazzato il portiere con una finta ma il pallone, calciato di destro a incrociare, ha preso il palo alla destra di Frattali.
Una vera beffa per una Paganese meritevole di arrivare al pareggio. Il risultato lascia l’amaro in bocca non solo agli interpreti diretti ma anche ai tanti addetti di parte azzurro-stellata.
C’è da dire che la squadra, quella vista però in azione nel secondo tempo, è bene incamminata verso la salvezza. Per il futuro non tutte le avversarie si chiameranno Bari, è vero; ma sarà importante riprendere subito la strada che porta alla vittoria, a cominciare dalla gara infrasettimanale di mercoledì sempre al “Marcello Torre”.
Poche chiacchiere allora; servono soprattutto i punti!
Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 31/01/2022)