Non ci sono più dubbi di sorta: ci vorranno due prove di alto profilo per gli uomini di Di Napoli per riuscire a mantenere la categoria. Oramai da sabato sera la Paganese è proiettata psicologicamente sulle gare di play-out contro l’Andria che si giocheranno rispettivamente a Pagani il 7 maggio e in Puglia il giorno 14.
È andata come è andata anche la partita con il Picerno, penultima di campionato. Inutile commentarla perché si rischierebbe di dire sempre le stesse cose; e non è il caso visto che il destino degli azzurro-stellati oramai è appeso a un filo, e presenta due partite al cardiopalma da disputare tra andata e ritorno contro l’Andria.
In palio salvezza e retrocessione. Una cosa però la devo dire sulla prova di sabato scorso. La squadra azzurro-stellata ha assorbito bene il cambio di allenatore e, con tutte le ormai storiche pecche di ordine tecnico e caratteriale, ha tenuto abbastanza bene il campo tanto da riuscire a riagguantare il risultato che la vedeva sconfitta per zero a due. Una squadra in disarmo non sarebbe riuscita a rimettere in gioco la partita.
È una considerazione che suona a merito della squadra di Di Napoli apparsa più reattiva e concreta nella seconda parte della gara dopo aver subìto due gol per infortuni difensivi che hanno visto protagonista in negativo il portiere Baiocco; sì, proprio lui il portiere che di solito para tutto. Sono infortuni che capitano nel calcio.
Poi – non so se per scelta tecnica o per necessità – abbiamo avuto anche la possibilità di vedere all’opera nel secondo tempo una Paganese pimpante e reattiva probabilmente grazie a un calciatore giovane come Martorelli schierato nell’insolito ruolo di centrocampista; ne abbiamo apprezzato le qualità in una zona di campo dove c’era calma piatta e che necessitava di dinamismo e brio. Martorelli forse sabato ha ritrovato il suo vero ruolo e Di Napoli certamente, alla luce della prestazione eccellente del calciatore, ne terrà conto per il futuro più prossimo.
Adesso, in preparazione per le due finali, c’è in vista la trasferta di Torre del Greco; una vera formalità perché oramai in coda tutto è già deciso. Di Napoli farà bene a rivolgere già da adesso le sue attenzioni sull’Andria e cercare di recuperare i suoi uomini migliori; lo ha già fatto con Schiavino e con Murolo che hanno dato maggiore consistenza ed esperienza alla difesa; ma si spera che possa recuperare in pieno anche Tissone, Diop e Castaldo, tre uomini di grande spessore tecnico che, per vicende varie, non sono riusciti a dare alla squadra l’apporto che si sperava.
Chissà che la squadra, in queste due finali, non ritrovi d’incanto tutto quello che in termini di resa e di praticità è mancato in tutto il campionato.
Lo speriamo ardentemente.
Nino Ruggiero