DI NINO RUGGIERO
Un’imbarcata così, dopo un primo tempo concluso in vantaggio, non l’avrebbe immaginata nemmeno un acerrimo nemico della Paganese. E invece a Sassari, contro la locale squadra, per gli azzurrostellati nel secondo tempo è calata una specie di nebbia invisibile che ha condizionato l’esito della partita. La squadra locale, dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio di una rete a zero, è tornata in campo con il piglio di chi vuole subito ottenere qualcosa di concreto. Di fronte ha trovato una Paganese che, stranamente, ha sofferto più del dovuto la pressione degli avversari già dalla zona centrale del campo. Stavolta Esposito e compagni non sono parsi impeccabili nello schieramento difensivo e hanno concesso qualche licenza in più agli avversari, prima sul pareggio arrivato nei primi minuti della ripresa e poi, successivamente, quando la disfatta è scoppiata nella sua interezza e la Paganese ne è uscita con le ossa rotte.
Finisce così il girone di andata nel peggiore dei modi, non tanto per una sconfitta che nel calcio deve essere sempre messa in conto, quanto per il modo con cui è scaturita. Una brutta mazzata per la squadra che probabilmente – illusoriamente – aveva fatto i conti senza l’oste. E così non va bene.
da paganesegraffiti.it