Due momenti hanno caratterizzato la partita che la Paganese ha disputato a Santa Maria la Carità contro la formazione di Pompei. Il primo quando la squadra, fin dal primo minuto di gioco, si è presentata spavalda e fiera con un atteggiamento da grande, quasi a dire “Qui ci sono io e non c’è trippa per gatti”. Il secondo, a tempo oramai scaduto, quando dal magico cilindro di Negro è uscito fuori il tiro che in definitiva ha poi deciso le sorti della partita.
I due momenti si caratterizzano perché dimostrano ancora una volta come è imprevedibile il gioco del calcio. Infatti, la logica vorrebbe che quando si domina un incontro ci siano poi le realizzazioni che portano alla vittoria. E questo non è accaduto per quasi tutta la partita, quando si è vista una Paganese ben organizzata, addirittura spavalda, partire con manovre ben congegnate che passavano per i piedi educati di Pierce e di Mancino per poi poi svilupparsi sulle due fasce laterali ben gestite da Lombardi a destra e da Costanzo a sinistra. Molto gioco, buone geometrie ma poi sotto rete, una volta una gamba, un’altra volta un errore in fase di tiro, questa benedetta superiorità non si è mai concretizzata.
Guarda caso, il gol che deciderà la partita arriva poi a tempo scaduto, quando sembra che non ci sia niente da fare per arrivare alla vittoria. Un premio sicuramente meritato per gli azzurrostellati, ma una mazzata per il Pompei che in dieci uomini le aveva tentate tutte per conservare la posta in palio.
Bella partita e buon risultato da parte della Paganese che cresce e migliora di volta in volta.
da www.paganesegraffiti.it