Sold out. Tutto esaurito. Come nelle occasioni che contano. Come quando c’è qualcosa di importante in palio, un appuntamento a cui non si può mancare. Sarà stata la giornata azzurra, l’aria piacevole di una serata autunnale che ha ancora il sapore di fine estate, che invoglia a uscire, a portar fuori anche le famiglie, per un’uscita che si può fare a Pagani, a chilometri zero, senza spostarsi troppo, per sentirsi parte di una comunità e tifare per una delle poche cose belle che sopravvivono a tutte le avversità. No, forse è stato il richiamo di una squadra che, lontana da clamorosi proclami, diverte e fa sognare… Cos’è stato non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai; ma da quanto tempo non vedevamo un settore dello stadio “Marcello Torre” stracolmo, senza neanche un posto a sedere? Certo, un solo settore, diranno i detrattori; ma quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo emozionati sotto la luce artificiale per una coreografia da brividi e per una rete che, giunta quasi allo scadere del tempo regolamentare, ci ha fatto gridare e sorridere come bambini che non sanno ancora contenere le proprie emozioni?
Eccola la comunità: quella che gioisce, si emoziona, si arrabbia e festeggia all’unisono. Forse il segreto della Paganese, e del calcio in generale, sta tutto qui: nella capacità di creare legami, nell’essere una passione democratica, che non conosce barriere, abbatte steccati e divisioni; è una passione che unisce, che anima l’intera settimana e che sfocia in spettacoli come quelli di ieri sera. Nell’epoca dei social le foto e i video diventano virali in un battibaleno e alle emozioni della serata si aggiunge l’orgoglio del poter dire Io c’ero. Esattamente come accaduto qualche settimana fa, quando il piccolo Graziano è diventato superstar di TikTok: Avete visto quel bambino che suona il tamburo tra gli ultras? È della mia città. Qui la fede calcistica è una cosa seria. Si tramanda da generazioni. Ma se non la vivi non puoi capirlo.
Che anno è? Che giorno è? Non c’è neppure bisogno di scomodare Battisti per emozionarsi al “Torre”. All’ingresso in campo i brividi non sono colpa dell’altoparlante che gracchia e che solo da qualche altra parte avrebbero potuto compromettere lo spettacolo; sono stelle che si illuminano al buio, cuori che battono all’unisono, gioie da condividere. Manca un mese allo scoccare dell’anno del centenario. Potremo non avere la data del compleanno della società, ma una cosa è certa: qui c’è una storia d’amore importante che ha superato mille difficoltà, va avanti da un secolo e va onorata nel migliore dei modi. Non c’è tempo da perdere: questo è il tempo di vivere con te.
Che anno è? Che giorno è? Non c’è neppure bisogno di scomodare Battisti per emozionarsi al “Torre”. All’ingresso in campo i brividi non sono colpa dell’altoparlante che gracchia e che solo da qualche altra parte avrebbero potuto compromettere lo spettacolo; sono stelle che si illuminano al buio, cuori che battono all’unisono, gioie da condividere. Manca un mese allo scoccare dell’anno del centenario. Potremo non avere la data del compleanno della società, ma una cosa è certa: qui c’è una storia d’amore importante che ha superato mille difficoltà, va avanti da un secolo e va onorata nel migliore dei modi. Non c’è tempo da perdere: questo è il tempo di vivere con te.
Barbara Ruggiero per paganesegraffiti.it
