5.11.07

Paganese-Ternana 0-0: "I capolavori non si ripetono" di Nino Ruggiero (Cronache del Mezzogiorno).

E' vero: i capolavori non si ripetono. Purtroppo. I miracoli, come i capolavori, possono avvenire una volta; è difficile che si ripetano. Già, i miracoli... Ma come si possono pretendere miracoli ogni domenica da una squadra incompleta, raffazzonata alla bell'e meglio e che - sotto il punto di vista agonistico - ha giocato ancora una volta una gara encomiabile? Con il Legnano appena tre giorni fa bastò un'invenzione di Cantoro per sistemare la partita; oggi di invenzioni se ne sono viste ben poche, anche perchè la Ternana, a differenza dei lombardi, ha intuito di poter arrivare al pareggio senza grossi affanni. Ma chi dovrebbe costruire gioco in questa Paganese? Chi dovrebbe guidare la squadra, chi dovrebbe prenderla per mano nei momenti topici della gara? E' storia vecchia quella del centrocampista pensante; al momento non c'è e nessuno può pensare di inventarlo. Anzi meno male che Cossu e Marinucci Palermo stanno crescendo ed assicurano - oggi più il primo che il secondo - grande vigore agonistico alla manovra della squadra. Per il resto aurea mediocrità nei ruoli che dovrebbero consentire alla squadra il salto di qualità sulla tre quarti campo e sulla fascia laterale destra in avanti. Purtroppo Franzese non ingrana, pure se fa di tutto per rendersi utile alla manovra; lo stesso dicasi per Guarro che si impegna alla morte, gioca un'infinità di palloni ma non incide mai sul gioco offensivo della squadra. E' logico, quindi, quanto inevitabile che Scarpa e Cantoro, attaccanti dal piede fatato, spesso e volentieri rimangano isolati in avanti, come è successo oggi in più di una occasione, ostaggi della agguerrita difesa ternana. Il cambio di Guarro con Taua, altro incompreso della pattuglia arrivata quest'anno alla corte di Chiappini, non porta effetti benefici alla manovra della squadra. L'attaccante di colore, anzi, avrebbe anche l'occasione buona per far ricredere tutti coloro che lo hanno sempre messo in discussione; ma dopo aver vinto fortunosamente un contrasto con due difensori avversari, che si ostacolano a vicenda liberandolo in piena area, proprio sul finale della gara, non sa fare di meglio che appoggiare letteralmente la palla all'incredulo portiere ternano, il quale ringrazia e porta a casa.
Certo, i mugugni di fine partita di molti spettatori - lato tribuna - non fanno una grinza. L'impegno della squadra è fuori discussione; prova ne sia che all'uscita tutti si sono sentiti in dovere di tributare un caloroso applauso ai propri atleti per l'impegno profuso in tutti i novantacinque minuti di gara. Se c'è una cosa che non potrà mai essere addebitata a tutti i componenti della squadra, questa non potrà mai essere lo scarso attaccamento ai colori sociali. Ma con l'impegno, con l'agonismo, la forza di volontà non si va molto lontano. Può andare bene una volta, anche due; ma i valori tecnici - uniti a quelli agonistici - sono indispensabili in una squadra che deve lottare per rimanere in terza serie. Oggi non è andata come si sperava; ma è già tanto che la squadra abbia riacquistato, se non altro, fiducia nelle proprie possibilità. Non tutto poi è filato liscio nell'andamento generale della gara. La Paganese, così com'era successo contro il Legnano, ha cominciato al piccolo trotto. Ha subìto il predominio territoriale degli avversari per un buon quarto d'ora, durante il quale Botticella si è superato per deviare in angolo un autentico proietto scagliato da Danucci dal limite dell'area. Poi man mano la squadra è cresciuta proporzionalmente al grande lavoro di Cossu, oggi in giornata di grazia e vero trascinatore del gioco di centrocampo, in condominio con Marinucci Palermo. Cossu ha suonato la carica in un paio di occasioni proponendosi anche in avanti sulla fascia destra a sostegno di Guarro, più bravo a difendere che ad offendere. Lo ha fatto con autorevolezza, sostenendo con vigore le puntate in avanti di Scarpa, come al solito irresistibile sulla fascia sinistra, ancorché controllato sempre almeno da due avversari. Con tutti i problemi tecnico-tattici che la squadra azzurro-stellata si porta appresso dall'inizio del campionato, la gara avrebbe potuto avere anche un epilogo positivo. Ma quando si trovano sulla propria strada arbitri come Stallone di Foggia, che ha negato alla Paganese un rigore grande quanto una casa per "affossamento" di Cantoro in piena area in seguito ad un calibrato cross di Scarpa dalla sinistra, c'è ben poco da fare. Si era al 37' del primo tempo. Il centravanti servito in piena area da un calibrato cross dalla sinistra di Scarpa, veniva travolto da Fedeli che si disinteressava completamente del pallone. Nell'occasione gli stessi calciatori della Ternana si sono guardati con meraviglia, attendendo il fischio dell'arbitro giudicato evidentemente inevitabile per la gravità del fallo commesso sul poderoso centravanti. Ma evidentemente non era giornata buona per la Paganese. Ci mancava solo l'arbitro, per completare l'opera. Una giornata grigia per quello che riguarda il risultato, in una giornata di sole autunnale. Era andata meglio giovedì scorso: una giornata splendida, in fatto di risultato, in una giornata di freddo e pioggia. Così va la vita...