18.2.08

Con un gol per tempo, il Padova torna in corsa (Il Gazzettino).

Per il Padova contava solo vincere. Sia per riguadagnare la zona play off, sia per restituire un po' di serenità a un ambiente ancora sotto shock dopo l'arresto dei dieci ultrà accusati della brutale aggressione dello scorso dicembre nell'area di servizio di Soave a due tifosi della Cremonese. Una delicata doppia missione portata felicemente a termine. Sul campo, i biancoscudati si sono sbarazzati della Paganese (alla decima sconfitta in dodici trasferte) e con i tre punti conquistati hanno scavalcato il Venezia e si sono ripresi il quinto posto in classifica. Sugli spalti, presidiati dalle forze dell'ordine, tutto è filato liscio anche per il profilo basso scelto dagli ultrà che, a parte un paio di deprecabili cori contro il sindaco Zanonato, hanno seguito la partita in religioso silenzio. Unico riferimento al blitz di giovedì della polizia, le dieci magliette bianche esposte dai ragazzi della curva a simboleggiare l'innocenza dei loro compagni finiti dietro le sbarre. Il calcio ha dunque avuto il sopravvento sul tifo violento ed è quello che conta di più. A tutti i livelli.

Tornando all'aspetto tecnico, la vittoria del Padova è stata molto più netta di quando dica il punteggio e solo le splendide parate del portiere Botticella hanno evitato alla Paganese una punizione davvero severa. Una superiorità che si è manifestata in maniera evidente per tutto l'arco della gara a fronte di un avversario incapace di reggere il confronto e praticamente nullo in fase offensiva. L'unico tiro che ha creato qualche apprensione a Cano è infatti arrivato a tempo ormai scaduto (velenoso sinistro dell'ex Cantoro che ha lambito la traversa). Per il resto, i campani si sono preoccupati soltanto di chiudere gli spazi al Padova, senza peraltro riuscirvi.

I biancoscudati hanno spinto soprattutto sulle fasce nel tentativo di aprire l'abbottonata retroguardia della Paganese. Una strategia che prevedeva Music a destra e Di Venanzio sulla corsia opposta in costante appoggio ai loro compagni di linea più avanzati, rispettivamente Baù e Rabito, con l'obiettivo di creare situazioni di superiorità numerica. Così è stato al 22' quando Baù ha scodellato un pregevole cross per la testa di Di Nardo, appostato sul secondo palo, ma sull'attaccante è piombato alle spalle in maniera scomposta Pasquale Esposito, la cui spinta ha indotto l'arbitro a fischiare il rigore. L'angolata battuta dal dischetto di Rabito (con il tecnico Rossi girato di spalle in panchina) è stata però sventata con bravura da Botticella, che si è allungato con perfetto tempismo alla sua destra e ha deviato la sfera. Sull'angolo successivo, lo stesso portiere della Paganese si è prodotto in un'altra grande respinta sulla conclusione ravvicinata di Varricchio, ma nulla ha potuto sul tap-in ravvicinato di Di Nardo, al suo sesto centro personale. Un gol atteso come una liberazione dai biancoscudati, che sono corsi tutti ad abbracciare il loro compagno. Un'esultanza alla quale non si sono sottratti neanche i giocatori che erano in panchina, quasi a volere dimostrare a tutto l'ambiente la compattezza della squadra, sempre in silenzio stampa.

Il gol del 2-0 è arrivato al 12' della ripresa, direttamente su punizione (calibratissima la parabola di Rabito a scavalcare la barriera), dopo che il Padova aveva sciupato un altro paio di favorevoli occasioni, trovandosi la strada sbarrata da un Botticella quasi insuperabile. Forti del doppio vantaggio, i biancoscudati si sono poi limitati a gestire il pallone e la partita. Prima della chiusura delle ostilità, c'è stato ancora il tempo per assistere ad altri due pregevoli interventi del portiere ospite (entrambi su Baù), al debutto casalingo in maglia biancoscudata dell'ultimo arrivato Nello Russo e al già raccontato fendente di Cantoro. Nulla, comunque, che potesse cambiare un copione già scritto.

Claudio Malagoli - gazzettino.it