10.3.08

Falchetti imbrigliati nella rete (Il Messaggero).



FOLIGNO - Verrebbe da pensare, parafrasando un famoso discorso dell’indimenticabile Enrico Berlinguer, che si stia esaurendo la spinta propulsiva. E ti tocca il cuore perchè, se è vero, la sofferenza di ieri all’Enzo Blasone è destinata a ripetersi. Rincuora, invece, ascoltare Pierpaolo Bisoli che a proposito di spinta propulsiva non accetta critiche: i falchetti, ieri, non hanno brillato è vero; ma provate voi a fronteggiare la disperazione di chi, pur essendo in fondo al baratro, moltiplica le sue forze perchè un punticino è olio sul lume. No, non si è esaurito proprio niente: il Foligno ha dimostrato una tenuta atletica da far invidia, ha avuto un possesso palla parti alle sue giornate migliori ma è mancata la giocata eccellente, quella capace di sbloccare il risultato. Del resto, pensate un po’: in campo, ieri, mancavano uomini della portata di Ripa, Zebi, Coresi e Cacciatore. Sarebbe come se il Milan fosse costretto a giocare contemporaneamente senza Seedorf, Maldini e Pirlo. Sì, d’accordo, la filosofia di Bisoli è che tutti sono titolari e che conta chi sta in campo e non chi sta fuori però giocare con gli uni o con gli altri una qualche differenza la fa.
Comunque lo stratega biancoazzurro non ha commesso errori nemmeno ieri: partito con Segarelli davanti alla classica difesa a tre (Giovannini, Guastalvino e Pencelli dal primo minuto al posto di Cacciatore), con Parolo dietro alle punte Pascali, Girardi e Noviello e con Petterini e Bonura laterali ha fatto sfogare gli avversari che per tutto il primo tempo si sono mossi bene, facendo gioco ma non facendo giocare. Il mister biancoazzurro sperava nel colpo del kappaò da assestare nella seconda frazione e alla ripresa ha arretrato Parolo al posto di Segarelli che si è spostato sulla fascia dove scorrazzava Bonura, il quale ha preso il posto di Parolo. Quasi una rotazione come nella pallavolo non tanto per la funzionalità della manovra quanto per creare un effetto sorpresa: Cossu, infatti, vecchia conoscenza dei tifosi biancoazzurri, dopo aver preso le misure a Bonura poteva essere sorpreso dallo sgusciante Segarelli. In avanti, a raccogliere i lanci del centrocampo, è entrato De Angelis prima (al posto di Bonura) e Giacomelli poi (al posto di Noviello). Ma l’effetto sorpresa non si è verificato: la Paganese si è chiusa seempre di più a difesa di quel punto che, visti i risultati di Ternana (pareggio a Padova), Lecco (sconfitto a Manfredonia) e Verona (vittorioso addirittura sul Foggia), è davvero oro.
Un po’ meno prezioso il punto per i falchetti che di fatto non modifica nulla con il Cittadella che li precede con 5 punti di vantaggio e il Padova che li insegue a 3 punti. Anzi: la domenica dei falchetti è positiva perchè hanno preso un punto di vantaggio sul Foggia. E’ chiaro che una vittoria avrebbe gratificato molto di più ma è apparso ingeneroso il clima di freddezza che ha avvolto lo stadio al triplice fischio. Del resto, vi ricordate i conti sulla quota salvezza? Beh, il Foligno il suo campionato lo ha già vinto e se anche le rivali del campanile vicino vincono, pazienza: dov’è il Foligno, loro ci devono ancora arrivare.