7.4.09

Indiveri e Taccola, sfiorata la rissa.

PAGANI (Salerno). In campo se n’erano dette quattro. Nella sala stampa si guardano in cagnesco. Il portiere del Pescara Gianni Indiveri e il difensore della Paganese Mirco Taccola, calciatori noti per il loro sangue bollente, solo per un soffio non arrivano al contatto fisico. «Qualcuno ritiene che il fatto di giocare su certi campi gli dia il diritto di minacciare gli avversari», sottolinea Indiveri, ricordando di essere intervenuto in difesa del compagno Laens. «A me certe situazioni non stanno bene. E, poi, che diamine: lui ha quasi 40 anni e Laens appena 20». Taccola, che smessi i panni del calciatore-gladiatore, è un ragazzone di buona compagnia, non ha intenzione di gettare benzina sul fuoco. «Il mio spirito lo conoscete tutti. Al di là dei singoli episodi, penso che sia stata una partita corretta secondo gli standard della categoria. Noi abbiamo fatto di tutto per vincere, ma abbiamo sbagliato delle buone occasioni. Il Pescara si è difeso a denti stretti e ha portato a casa un buon punto. Ad essere sinceri, è buono anche per la nostra classifica. Bisogna sapersi accontentare». La prestazione di Indiveri non è stata di quelle che passano inosservate. «Credo di essere andato bene», precisa il portiere. «In alcune occasioni, loro sono stati imprecisi, ma bisogna elogiare il Pescara per aver restituito colpo su colpo. Nel finale, con Laens, abbiamo avuto una ghiotta occasione». Peccato, però, che il guardalinee avesse segnalato una posizione di fuorigioco. Simone Vitale è stato tra i più attivi, anche se nel finale ha dovuto lasciare il posto a Iandoli. «Avevo dato tutto, proprio come i miei compagni», dice il terzino. «L’espulsione di Zeytulaev è stata assurda». Il concetto viene sottolineato proprio dal diretto interessato. «Il mio avversario è scivolato e mi è venuto addosso», racconta l’attaccante uzbeco. «Mi sono alzato per cercare di evitarlo, non per colpirlo. L’arbitro è stato troppo severo. Non me ne va bene una ultimamente: solo qualche giorno prima, avevo dovuto saltare la trasferta in Australia con la mia nazionale per un’infezione intestinale. Mi consolo con il punto conquistato. Questo è un campo molto difficile dal punto di vista ambientale e averci preso un punto, peraltro dopo un secondo tempo giocato in inferiorità numerica, per noi è un motivo di vanto. Non ci resta che continuare su questa squadra. Con Cuccureddu abbiamo ritrovato quella serenità che era venuta a mancare». La conclusione spetta a Vitale. «La vittoria contro il Foligno e il pareggio di Pagani ci hanno ridato il morale. Non ci resta che sperare nella giustizia sportiva. Per come la vedo io, domani ci ridaranno i tre punti toltici con una discutibile penalizzazione. Se andrà così e se saremo bravi in campo, ci tireremo fuori dalle brutte acque nel giro di poche settimane. Di tutto ho voglia, tranne che di impelagarmi nei playout. La nostra salvezza non deve essere messa in discussione».

Il Centro