2.4.09

Pescara, l'uruguagio Laens: «Il cuore ti fa trovare energie impensabili».



PESCARA Domenica, quando ha tentato l’ennesimo scatto malgrado i campi e l’overdose di acido lattico, in molti hanno avuto la sensazione che sarebbe stramazzato al suolo devastato dalla fatica. E invece Federico Laens ne aveva ancora. Non si sa da dove prendesse le energie, ma la gente ha capito e ha applaudito. Per tutti ormai, l’uruguagio è ”Gaucho”. Un soprannome dettato dalla impressionante somiglianza, nello stile di gioco, con il primo Gianluca Gaudenzi. Quello che faceva pressing anche da solo e snervava gli avversari, stufi di vederselo sempre tra i piedi.
«Devo essere sincero - spiega l’attaccante biancazzurro - alla fine ero stanchissimo, correvo soprattutto grazie al cuore e alla voglia di portare a casa la vittoria. Di forze me n’erano rimaste davvero poche. A volte però il cuore riesce a dare forza anche alle gambe. E sono felice che la gente lo apprezzi. Per uno che arriva da tanto lontano, avvertire l’affetto della gente è un grande aiuto».
Ma quella generosità è parte del suo modo di essere: «Questo - continua Laens - è il mio modo di giocare. Per me conta aiutare la squadra, dare una mano ai miei compagni. In questo momento poi, di certo non si possono risparmiare le energie. Bisogna lasciare in campo tutto quello che si ha. Forse anche qualcosa in più».
Intanto contro il Foligno ha giocato la sua prima partita al fianco di Bazzani. Un tandem che, in prospettiva, potrebbe riservare sviluppi interessanti: «Io e Fabio ci siamo allenati poche volte insieme, e quindi era inevitabile che all’inizio dovessimo conoscerci un po’. Inizialmente c’è stato qualcosa da sistemare, ma poi mi pare le cose siano andate meglio. Io in allenamento cerco di guardarlo, di rubargli i segreti. Lui è un grande attaccante, un vero goleador, e può insegnarmi tantissimo».
Adesso naturalmente, il giovane uruguagio spera di tenersi stretto il posto da titolare, e magari di trovare il primo gol in maglia biancazzurra: «Oggi non c’è spazio per i personalismi - dice - e quindi anche del mio gol mi interessa poco. se arriva, ovviamente, è il benvenuto. ma è la salvezza l’obiettivo da raggiungere Cominciando da Pagani. Mi dicono sia un campo caldo ma noi sudamericani siamo abituati agli ambienti surriscaldati. In campo però, siamo sempre undci contro undici. Quella è una regola uguale in ogni parte del mondo.
Tifosi a Pagani. Si organizza una carovana di pullman per Pagani. Rivolgersi allaa sede dei Pescara Rangers in via Pepe. Il prezzo è di 20 euro escluso il biglietto. Prenotazioni fino alle ore 12 di sabato.

Pierpaolo Marchetti - Il Messaggero